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Fatture elettroniche: ecco le nuove regole

Pubblicate, sul sito dell’Agenzia delle entrate, le nuove regole tecniche per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche all’interno dell’SdI.

Pubblicate, sul sito dell’Agenzia delle entrate, le nuove regole tecniche per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche all’interno dell’SdI.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le nuove regole tecniche per l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche all’interno del Sistema di Interscambio (SdI), relative alle attività di cessione di beni e servizi tra soggetti residenti in Italia e valide anche per le operazioni transfrontaliere. Vediamo insieme cosa cambia.

Fatture elettroniche: i vantaggi della conservazione digitale obbligatoria

La conservazione obbligatoria delle fatture elettroniche rientra tra i benefici del processo di dematerializzazione, recentemente promosso dalle previsioni contenute nel PNRR e ritenuto indispensabile per il completamento della trasformazione digitale.

La conservazione digitale obbligatoria per i cittadini comporta numerosi vantaggi, tra cui l’eliminazione dei costi connessi al mantenimento dei documenti cartacei. Inoltre, consente di evitare lo smarrimento dei documenti e ne rende più efficace la consultazione.

Per far sì che il salvataggio della fattura elettronica in un file PDF acquisti valore legale bisogna utilizzare gli strumenti digitali che permettono la conservazione sostitutiva dei documenti emessi e di quelli ricevuti.

Inoltre, le fatture elettroniche, per essere conservate, devono contenere tutti i dati che ne permettono la ricerca e la consultazione (la data, la partita Iva e l’indicazione dei prodotti) e devono essere in formato XML (acronimo di Extensible Markup Language), il linguaggio utilizzato per la codifica dei dati contenuti nei documenti contabili.

Le nuove direttive dell’Agenzia delle Entrate

Con il provvedimento 433608/22, consultabile sul sito, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto servizi innovativi atti a semplificare gli adempimenti chiesti ai contribuenti. Ai classici servizi di estrazione dei dati, infatti, si vanno ad aggiungere i “servizi di censimento del canale abituale di trasmissione” e l’attivazione di “un canale web-service da utilizzare per le richieste di scarico massivo di dati”.

L’obiettivo è appunto quello di avviare una dematerializzazione per arrivare alla definitiva abolizione dei registri Iva, considerati dagli esperti dispositivi anacronistici e incompatibili con i formati elettronici attualmente previsti per i documenti contabili in formato digitale.

Inoltre, il provvedimento dell’Agenzia delle entrate cerca di risolvere le divergenze in atto con il Garante per la Protezione dei dati personali, che in un primo momento aveva espresso dei pareri contrastanti in merito alla memorizzazione dei file .xml delle fatture elettroniche.

Le nuove disposizioni permetteranno all’Agenzia di memorizzare i file “sino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento”. I documenti inviati correttamente al Sistema di interscambio saranno disponibili nell’area riservata fino al 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di ricezione. Per quanto riguarda i soggetti non titolari di partita Iva, invece, la visibilità del documento contabile sarà attivata a partire dalla data di adesione al servizio di consultazione.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/contabilit%c3%a0-le-tasse-insediamento-615384/

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