Il governo iraniano ha eliminato la connessione internet per quasi tutti i cittadini. Il processo non è avvenuto improvvisamente ma in modo graduale. Anche se si tratta di un metodo poco efficace, la libertà di connessione nel mondo è considerata sempre più a rischio.
Il caso iraniano nasce durante i giorni delle proteste contro l’aumento del prezzo della benzina. I cittadini si sono resi conto di non riuscire più a collegarsi ad internet, prima mediante rallentamenti e poi vi è stato uno spegnimento quasi totale che ha coinvolto quasi tutta la nazione.
Perché il governo ha disposto questo provvedimento?
Il motivo è ovvio. Il governo di Teheran vuole prevenire la fuga di informazioni circa proteste e correlate immagini, inoltre ha necessità di limitare la capacità organizzativa di manifestazioni da parte dei cittadini. Ovviamente, attraverso internet tutto ciò è molto semplice. Per tale motivo il governo è corso ai ripari in tempi brevi e nell’arco di 24 ore è stato possibile limitare quasi al 100% le connessioni attive nel paese.
Si tratta di un provvedimento per nulla facile e con pochi precedenti ma è una soluzione che il governo di Rouhani ha ritenuto semplice.
Come è avvenuto lo switch off
Censurare internet per un regime è a volte semplice, mentre in altre no. Tutto dipende dalla complessità delle infrastrutture presenti nel paese. Le realtà più esposte generalmente, sono quelle che non dispongono di grandi competenze tecniche e dove lo stato fornisce i servizi internet. In questi casi è semplice prendere il controllo.
Le telecomunicazioni dell’Iran sono prive di barriere in ingresso, la rete è decentrata ed è in mano a provider di natura privata. L’architettura è solida dal punto di vista tecnico, anche se paralizzarla non è stato difficile. Questa operazione porta come conseguenza, una disconnessione più grave mai registrata in qualunque paese, sia per estensione che per complessità tecnica.
A condurre tale operazione sarebbe il progetto decennale di una intranet nazionale, chiamata “Shoma”. Si tratta di un fornitore di servizi che viene gestito dal governo, che mira ad avere un controllo totale sul sistema di connessioni del paese. Per questo, il 15 novembre è stato disposto lo switch off di tutti gli operatori di telefonia mobile che hanno dovuto dismettere i servizi dalla giornata di sabato.
L’ONU condanna l’oscuramento totale di internet
La questione della libertà di connessione iraniana si inserisce in un contesto più ampio, dove la libertà di collegarsi alla rete internet è negata. Le Nazioni Unite hanno condannato l’oscuramento statale di internet e la censura come violazione dei diritti umani.