La crescita esponenziale dei nuovi contagi e la pressione negli ospedali fanno ritornare all’ipotesi lockdown. Vediamo le possibili restrizioni.
Con l’ultimo Dpcm il premier Giuseppe Conte ha indicato una suddivisione delle regioni in base a tre colori, giallo, arancione e rosso, che rispondono a precisi parametri dettati dalla curva del contagio regionale e alla risposta sanitaria. Inizialmente, le regioni gialle erano la maggioranza, ma l’aumento esponenziale dei contagi, che si sta registrando in questi giorni, sta facendo crescere la possibilità di passaggio al colore arancione per diverse regioni.
Dal 15 novembre un possibile lockdown nazionale
Ciò che preoccupa di più è sicuramente la pressione che si sta accumulando negli ospedali, che si avviano a vivere situazioni di crisi. Nella conferenza stampa di presentazione dell’ultimo Dpcm, il premier Conte aveva escluso un lockdown generalizzato, ma nelle ultime ore questa ipotesi inizia a farsi più convincente. L’ipotesi lockdown generalizzato non viene, dunque, più esclusa a priori, ma prima bisogna aspettare almeno fino al 15 novembre. Conte, infatti, prima di procedere con nuove restrizioni, attende i risultati dell’ultimo Dpcm e quindi capire se la curva dei contagi inizia ad abbassarsi. In caso contrario c’è da aspettarsi nuove restrizioni.
Cosa prevederebbe un nuovo lockdown
In caso di lockdown generalizzato è possibile che tutte le regioni d’Italia si trasformino in zone rosse e, dunque, si applicherebbero le misure più restrittive previste dall’ultimo Dpcm. Tra queste c’è il divieto di spostamento ingiustificato. Ci si potrà muovere solo per motivi di lavoro, salute e per l’acquisto di beni di prima necessità. Chi vive in zona rossa non può uscire dal proprio comune e dalla propria regione. Resterebbero chiusi bar, ristoranti, negozi, mentre l’asporto è consentito fino alle 22 e il delivery senza restrizioni. Per le scuole la Dad entra in vigore dalla seconda media in poi. È prevista, poi, l’autocertificazione anche per gli spostamenti all’interno della propria città. Restano aperte edicole, parrucchieri, barbieri, parafarmacie e farmacie, mentre chiudono i centri estetici. Per altri possibili chiusure e restrizioni bisogna solo aspettare.
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