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Lavoratori autonomi: aumento indennità per congedo maternità

Per il 2020 l’Inps prevede un aumento dell’indennità per congedo maternità e diretto anche al congedo paternità. Ecco anche le novità riguardo le categorie.

Per il 2020 l’Inps prevede un aumento dell’indennità per congedo maternità. Ecco anche le novità riguardo le categorie comprese.

Per il 2020 è stato previsto un aumento dell’importo previsto per il congedo di maternità riguardante i lavoratori autonomi. Ciò è stato possibile grazie alle disposizioni date dall’Inps e contenute nella circolare del 20 aprile 2020 numero 55. Alla luce dell’emergenza Coronavirus, quindi, si è ritenuto necessario garantire maggiori benefici per una categoria economica a rischio.

Le novità della circolare Inps

Secondo la circolare emessa dall’Inps si spiega che, sulla base dell’aumento del costo della vita, dei dati Istat che considerano un aumento nei consumi, si è ritenuto necessario estendere tale congedo a più categorie di lavoratrici autonome e, inoltre, anche i padri lavoratori autonomi potranno trarne beneficio. Il calcolo dell’indennità percepita sarà fatto su una retribuzione base stimata e tenendo conto della liquidazione dell’80% di questa.

Chi può beneficiare del congedo

A parte tutte le lavoratrici autonome già ammesse a godere del beneficio, vediamo quali sono le novità circa le categorie. Vediamo commercianti, artigiane, mezzadre e coltivatrici dirette, imprenditrici agricole professionali e pescatrici di acque interne e piccola pesca.

Per poter accedere al congedo maternità bisogna avere già una posizione Inps o iscriversi alla gestione Inps, aver versato regolarmente i contributi previsti e, quindi, richiedere il congedo. È possibile vedersi riconosciuta un’indennità per due mesi prima rispetto alla data del parto e dopo vi sono tre mesi a disposizione per ogni soggetto. Le lavoratrici autonome, però, non hanno l’obbligo di astensione dal lavoro.

L’indennità è prevista anche nel caso di affidamento pre adottivo o adozione. Il periodo complessivo di cinque mesi, però, può essere concesso solo dopo l’ingresso del minore nel nucleo familiare.

Finora i padri che svolgono attività autonoma non hanno avuto diritto al congedo di paternità ora, però, si è ritenuto necessario aprire anche a tale categoria. I casi in cui il padre può usufruire del congedo sono quelli relativi a morte o grave malattia della madre, mancato riconoscimento del neonato, abbandono o affidamento esclusivo del minore. Il periodo, però, non corrisponde a cinque mesi ma ad una sola parte a cui la madre rinuncerà.

Calcolo dell’indennità sostituiva per il congedo

L’indennità sostitutiva corrisponde all’80% della retribuzione percepita giornalmente. Nel caso degli autonomi, però, non è possibile quantificare a priori questo dato. Per questo motivo è necessario fare riferimento ad una retribuzione convenzionale variabile in base all’attività svolta. A questo punto si capisce che l’ente previdenziale ha apportato delle migliorie e degli aumenti per tale situazione.

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