Il monologo di Barbara Palombelli al Festival di Sanremo 2021 ha fatto infuriare la famiglia di Luigi Tenco che in una lettera aperta accusa la giornalista di aver diffuso notizie false.
Lo scorso 5 marzo Barbara Palombelli ha affiancato Amadeus nella conduzione della quarta serata del Festival di Sanremo 2021, durante la quale ha recitato un monologo in cui citava, tra le altre cose, anche Luigi Tenco. Tuttavia, i familiari del cantautore scomparso all’età di 29 anni non hanno gradito le parole della giornalista e conduttrice e hanno espresso il loro disappunto in una lettera aperta. La famiglia di Tenco accusa la Palombelli di aver diffuso “notizie false” davanti a milioni di spettatori e di “aver banalizzato” la morte del cantautore, avvenuta il 27 gennaio del 1967, a Sanremo. Dopo aver cantato al Salone delle feste del Casinò assieme a Dalida, il corpo esanime del celebre cantante e musicista fu rinvenuto nella sua stanza dell’hotel Savoy.
Luigi Tenco, la Palombelli sotto accusa per il monologo di Sanremo
In modo particolare, del monologo portato a Sanremo dalla Palombelli, i familiari di Tenco non hanno gradito il passaggio in cui la giornalista ha affermato che il cantautore stesse giocando con una pistola: “Pensate che Luigi Tenco proprio qui giocando con una pistola ha trovato la morte”, ha detto sul palco dell’Ariston la Palombelli.
“Le sue parole, passando per il racconto diseducativo di una sua bravata adolescenziale, sono risultate come una forzatura per arrivare a parlare in modo inopportuno di Luigi Tenco”, scrive nella lettera la famiglia Tenco.
“A ciò si aggiunga il fatto che questa ed altre sue gravi affermazioni sarebbero frutto di un’intervista con Gino Paoli che, come è noto a tutti e diversamente da Luigi Tenco, ha certamente cercato la morte per suicidio ma senza riuscirci (fortunatamente)”, si legge ancora. “Questo chiacchiericcio – continuano i familiari – pregno di ignoranza sull’argomento da una parte e di incoerenza dall’altra parte, non rende merito alla categoria dei giornalisti a cui apparterrebbe e nemmeno al servizio televisivo pubblico che ha deciso di farla esibire su Rai1, ma soprattutto non può essere considerato un criterio onesto alla base di affermazioni lesive”.
Sono stati i consiglieri di amministrazione Rai, Rita Borioni e Riccardo Laganà, – che già avevano espresso il loro “disappunto per lo spazio concesso a volti del giornalismo Mediaset” -, a rilanciare le accuse della famiglia Tenco. I due consiglieri hanno sottolineato che “tra discutibili palloncini in platea e monologhi forzati, sembra essere sfuggito, qui e lì, il controllo editoriale da parte dei vertici aziendali” e hanno chiesto scusa ai parenti del cantautore, auspicando che “venga riservato uno spazio opportuno e congruo su Rai1 per poter serenamente rettificare quanto esposto”. Borioni e Laganà hanno inoltre chiesto “sin da ora che la direzione artistica della prossima edizione di Sanremo venga affidata ad un interno Rai affinché possano essere salvaguardati al meglio gli autentici valori del servizio pubblico radio televisivo”.
La difesa della Palombelli
Barbara Palombelli ha replicato alle accuse tramite l’Ansa, limitandosi a dire: “Ho soltanto citato una mia intervista a Gino Paoli, che ha ripetuto le stesse parole in diverse occasioni. E mi sono documentata negli archivi Rai”, riferendosi in particolare allo speciale ‘Viva Mogol’, andato in onda su Rai1 il 24 settembre 2016, condotto da Massimo Giletti, in cui Gino Paoli, parlando della morte di Tenco, disse: “Se posso fare un’illazione, è che abbia fatto una boutade davanti a Dalida, ‘adesso mi sparo’, e lei era lì. Può essere possibile, anche se non si può verificare nulla e quindi è inutile stare a parlarne. Luigi non era un depresso che avesse idee suicide. Eravamo tutti casinisti, ci divertivamo a fare scherzi come tutti i ragazzi di quella età”.
fonte immagine: https://www.facebook.com/photo?fbid=275484680608276&set=a.275483187275092
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