Ancora uno spiacevole fatto di cronaca a danno di bambini della scuola primaria è stato registrato stavolta in un istituto di Torino.
Pare infatti che un gruppo di genitori, sospettando che in orario scolastico si consumassero fatti illeciti, abbiano denunciato il fatto e permesso così l’avvio di una più approfondita indagine in merito.
Ma cosa è davvero accaduto e chi sono le persone coinvolte in questi gravi episodi?
L’istituto in questione è una scuola primaria di Torino guidato dalla direttrice della materna delle “Suore Francescane Angeline di Roma”, suor Chiara Carnelos. Nel registro degli indagati, oltre alla direttrice, sono finite ben tre persone tra cui una suora e due laiche. Gli accertamenti si sono concentrati sulla verifica dei possibili maltrattamenti in cui i bambini sarebbero stati vessati sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Botte ai bimbi, custodia cautelare per due suore
A consentire l’apertura di un fascicolo sono stati i sospetti dei genitori. Questi, avendo colto dei segnali anomali nei comportamenti dei piccoli, hanno deciso di verificare che a scuola tutto si svolgesse regolarmente e nel rispetto della legge, denunciando i presunti fatti alle autorità e attraverso il sito della scuola.
L’indagine ha comportato la custodia cautelare per due suore e due persone laiche e solo nelle scorse settimane la misura cautelare è stata annullata dal Tribunale del Riesame.
Gli accertamenti hanno permesso di appurare i fatti e comportato le conseguenze del caso per gli autori dei gesti illeciti.
Negli ultimi anni i fatti di cronaca hanno dimostrato il bisogno di una maggiore attenzione sul verificarsi di questi episodi.
Si tratta infatti di reati che, oltre ad avere conseguenze gravi sui bambini maltrattati che oltre a riportare ferite fisiche possono essere segnati da gravi traumi psicologici, hanno anche l’effetto di creare un più generalizzato senso di sfiducia verso le istituzioni formative.
Per porvi rimedio è stato caldeggiato l’uso di strumentazioni tecnologiche come le videocamere a cui andrebbe probabilmente aggiunta un’assistenza psicologica per insegnanti sottoposti a stress o vittime, a loro volta, della sindrome del burnout.
É indubbia in ogni caso, la necessità di mettere in campo tutte le possibili azioni per tutelare i più piccoli da ogni forma di violenza fisica e mentale.
FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/sono-uno-studente-apprendimento-1412778/