Si intitola “Teatro d’ira- Vol.I” il nuovo album dei Maneskin che uscirà il 19 marzo, poco dopo la conclusione del festival di Sanremo, dove saranno in gara con il brano “Zitti e buoni”.
Il prossimo 2 marzo saliranno per la prima volta sul palco del teatro Ariston di Sanremo, dove gareggeranno con il brano “Zitti e buoni”. Due settimane dopo la fine del festival sarà pubblicato il loro nuovo album, il secondo in studio, intitolato “Teatro d’ira – Vol.I”. Stiamo parlando dei Maneskin.
La band romana, venuta alla ribalta grazie alla partecipazione a X Factor 11, ha annunciato che il loro nuovo lavoro discografico uscirà il 19 marzo 2021, ma è già possibile preordinarlo da oggi nel formato fisico vinile e cd.
L’album, che conterrà ovviamente anche il pezzo sanremese, è stato anticipato dal singolo “Vent’anni“, il quale ha collezionato oltre 7 milioni di visualizzazioni su YouTube e oltre 12 milioni in streaming.
I Maneskin presentano Teatro d’ira-Vol.I
“Teatro d’ira – Vol.I”, è, come si intuisce dal titolo, il primo volume di un progetto più ampio che si svilupperà nel corso dell’anno e racconterà quasi in tempo reale gli sviluppi creativi del gruppo.
Il disco, che arriva dopo il successo de “Il ballo della vita” (certificato doppio disco di platino), è stato scritto interamente dai Maneskin e registrato in presa diretta, con l’idea di ricreare la dimensione live.
L’ira a cui fanno riferimento Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan “non è – hanno spiegato – una rabbia nei confronti di qualcuno, ma un’ira che smuove, che crea le rivoluzioni”. Si tratta, hanno precisato di “un’ira catartica rivolta alle oppressioni e agli oppressori, che porta a sfogarsi e a ribellarsi verso tutto ciò che ti fa sentire sbagliato e che, come risultato, porta a una rinascita e a un cambiamento”.
La metafora del teatro
“Abbiamo voluto collocare questa forza molto potente in un contesto, quello del teatro, che nell’immaginario comune viene percepito come elegante e pacato”, hanno proseguito. “Ci piace questa antitesi – hanno aggiunto – un contrasto che vive nel momento in cui il sipario si apre e, al posto di uno spettacolo o di un balletto, ci si ritrova catapultati in questa esplosione di energia”.
Il teatro è dunque, spiegano, “una metafora a rappresentare l’arte, il luogo dove questo impulso potente genera qualcosa di artistico e positivo”.
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