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Mascherine al lavoro e smart working: le nuove regole

Mascherine al lavoro e smart working, sono questi i punti principali del nuovo protocollo anti-Covid approvato dal ministero del Lavoro.

Mascherine al lavoro e smart working, sono questi i punti principali del nuovo protocollo anti-Covid approvato dal ministero del Lavoro. 

E’ stato approvato il “Protocollo aggiornamento” delle misure anti-Covid con le nuove regole per i luoghi di lavoro, in vigore già dal 1° luglio. Ecco cosa prevede.

Mascherine al lavoro e smart working: approvato nuovo protocollo

Dopo il confronto con il ministero della Salute, il Mise, l’Inail e le parti sociali, il ministero del Lavoro ha reso noto il “Protocollo aggiornamento” delle misure anti-Covid negli ambienti di lavoro che, come è stato detto, è “più snello” rispetto a quelli sottoscritti successivamente alla dichiarazione dello stato di emergenza, e “contiene una serie di misure di prevenzione che tengono conto dell’evoluzione della situazione pandemica: è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un liberi tutti, considerata l’impennata dei contagi di questi giorni”. Continuano infatti ad aumentare i casi. A causa della diffusione di Omicron 5, l’incidenza settimanale ha infatti raggiunto i 763 contagi ogni 100mila abitanti (la settimana precedente era 504) e l’indice Rt è pari a 1,30, in netto aumento rispetto all’1,07 della settimana precedente.

Come puntualizza il testo del nuovo protocollo, le misure di prevenzione “riguardano le informazioni, attraverso le modalità più idonee ed efficaci, a tutti i lavoratori e a chiunque entri nel luogo di lavoro del rischio di contagio da Covid-19 le modalità di ingresso nei luoghi di lavoro, la gestione degli appalti, la pulizia e la sanificazione dei locali e il ricambio dell’aria, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni, la gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria, il lavoro agile, la protezione rafforzata dei lavoratori fragili. Centrale è il ruolo dei comitati aziendali per l’applicazione e la verifica delle regole prevenzione”.

Le misure aggiornate saranno in vigore fino al 31 ottobre 2022, quando le parti si incontreranno per verificare “l’aggiornamento delle medesime misure”. Nel caso in cui si dovessero registrare mutamenti dell’attuale quadro epidemiologico, dunque, le misure prevenzionali verranno ridefinite. Non si esclude che la ridefinizione delle regole possa avvenire già prima di quella data, sulla base di una diversa situazione epidemiologica. Le parti potrebbero dunque incontrarsi già prima della fine di ottobre, per valutare eventuali modifiche alle regole.

Mascherine al lavoro: le nuove regole

La novità principale del nuovo protocollo riguarda le mascherine che dal 1° luglio non saranno più obbligatorie sui luoghi di lavoro, ma solamente raccomandate, soprattutto in alcuni contesti e per i fragili. Resta, tuttavia, per le aziende la possibilità di imporre l’uso delle mascherine ai dipendenti, soprattutto in particolari condizioni di lavoro, ovvero quando non è possibile garantire il distanziamento tra colleghi o con il pubblico. Inoltre i datori di lavoro possono decidere di misurare la temperatura ai dipendenti e a chiunque entri in azienda.

Per quanto riguarda la tipologia di mascherine, in tutte le situazioni in cui vengono richieste, dovranno essere usate le Ffp2 e non le mascherine chirurgiche.

Come si legge nel testo del protocollo anti-Covid aggiornato, “l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo facciali filtranti Ffp2 è un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di 1 metro”.

Il datore di lavoro è tenuto ad assicurare “la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne a tutti i lavoratori l’utilizzo”. Inoltre,egli, “su specifica indicazione del medico competente o del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi sopra richiamati”, deve individuare “particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), che dovranno essere indossati, avendo particolare attenzione ai soggetti fragili”.

E’ compito delle aziende introdurre le regole sulle modalità d’ingresso in azienda, seguire le disposizioni del protocollo sulla gestione degli appalti, sulla pulizia e la sanificazione dei locali, sul ricambio dell’aria e sulla gestione degli spazi comuni. Il lavoratore è invece obbligato ad adottare ogni precauzione igienica, a partire dal lavaggio frequente delle mani.

Smart working; cosa cambia

Per quanto concerne lo smart working, come previsto dal protocollo, esso resta uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio. Nel documento aggiornato viene pertanto chiesto di prorogare la legge sul lavoro agile, tutelando soprattutto i più fragili. Le parti sociali sperano in una proroga del regime semplificato per il ricorso al lavoro agile. Per loro il datore di lavoro deve applicare le misure di prevenzione e organizzative che favoriscano il ricorso all’attività a distanza. In particolare per i fragili è stata richiesta una proroga dell’attuale regime fino al 31 dicembre 2022.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/ffp2-maschera-ffp2-maschera-5961013/

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