Con le nuove normative cambiano alcune regole per quanto riguarda la maternità. Scopriamo le ultime novità sul congedo per maternità e paternità.
Si allunga di 3 mesi il periodo di congedo per maternità, mentre viene fissata a 10 giorni l’indennità di paternità, con il riconoscimento di maggiori tutele per i neo-genitori sia che siano lavoratori dipendenti, autonomi o professionisti. Le novità che riguardano la maternità sono contenute in due decreti legislativi che recepiscono le direttive Ue in materia, avanzati dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e approvati in Cdm insieme a diversi altri provvedimenti.
Maternità e paternità: cosa cambierà?
La nuova normativa aumenta da 6 a 9 mesi il congedo indennizzato per la madre nella misura del 30% con lo spostamento dai 6 ai 12 anni di età del figlio per il limite massimo entro il quale si può godere della maternità.
Viene fissato a pieno regime il congedo obbligatorio di 10 giorni lavorativi per il papà nel periodo che va “dai 2 mesi precedenti ai 5 successivi al parto, sia in caso di nascita sia di morte perinatale del bambino” come si legge sul sito del ministero del Lavoro.
Con queste nuove regole il Consiglio dei ministri ha dato il via libera in via definitiva agli schemi dei decreti legislativi che accolgono le norme previste da due direttive europee:
la 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e che abroga la direttiva 2010/18/UE del Consiglio;
la 2019/1152, relativa a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell’Unione europea.
In particolare, come spiegato dal ministero del Lavoro, il principio promosso nella prima direttive è quello del miglioramento della conciliazione tra i tempi della vita lavorativa e quelli dedicati alla vita familiare per tutti i lavoratori che abbiano compiti di cura in qualità di genitori e/o di prestatori di assistenza, i cosiddetti caregivers, al fine di conseguire una più equa condivisione delle responsabilità tra uomini e donne e di promuovere un’effettiva parità di genere sia in ambito lavorativo, sia familiare.
Maternità e paternità: cosa aumenta
Nel dettaglio ad aumentare sono tre intervalli inerenti al congedo parentale:
Da 10 a 11 mesi, la durata complessiva del diritto al congedo parentale spettante al genitore solo, nell’ottica di una maggior tutela per i nuclei familiari monoparentali;
Da 6 a 9 in totale, i mesi di congedo parentale coperto da indennità nella misura del 30%, fermi restando i limiti massimi di congedo fruibili dai genitori;
Da 6 a 12 anni, l’età del bambino entro la quale i genitori, anche adottivi e affidatari, possono fruire del congedo parentale, indennizzato nei termini appena descritti.
I decreti legislativi introducono inoltre altre tutele in materia come:
L’estensione del diritto all’indennità di maternità in favore delle lavoratrici autonome e delle libere professioniste, anche per gli eventuali periodi di astensione anticipata per gravidanza a rischio; (qui avevamo parlato di una novità su maternità e paternità per gli autonomi).
I datori di lavoro pubblici e privati che stipulano accordi per l’esecuzione della prestazione di lavoro in modalità agile sono tenuti a dare priorità alle richieste formulate dalle lavoratrici e dai lavoratori con figli fino a 12 anni di età o senza alcun limite di età nel caso di figli in condizioni di disabilità. La stessa priorità è riconosciuta da parte del datore di lavoro alle richieste dei lavoratori che siano caregiver.
Fonte Immagine:https://pixabay.com/it/photos/gravidanza-pancia-del-bambino-donna-5098881/
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