Come sarà l’esame di maturità 2021? In attesa di decisioni definitive da parte del Ministero dell’Istruzione, vediamo le ipotesi sul tavolo.
Il Ministero dell’Istruzione sta lavorando per definire le modalità di svolgimento della maturità 2021. Anche quest’anno l’esame sarà condizionato dall’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus Covid-19. Non sarà dunque una maturità usuale; al contrario è quasi certo che, sulla linea di quanto accaduto nel 2020, anche l’esame 2021 sarà “semplificato”, ossia non ci saranno le classiche due prove scritte, seguite dall’orale. La soluzione più plausibile sembra essere il maxi-orale.
Tuttavia, dalla riunione tenutasi ieri sera sul tema, non è emerso un accordo nella maggioranza di governo su come articolare la prova d’esame. Da un lato infatti vi è la proposta della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, la quale vorrebbe replicare quanto già fatto l’anno scorso, ossia un esame semplificato con una sola prova in presenza, un orale di un’ora che contenga anche la parte dello scritto, a seconda dell’indirizzo (latino/greco; matematica/fisica); dall’altro vi è quella del Partito democratico, che invece vorrebbe reintrodurre anche la prima prova, quella di italiano, per dare maggiore spessore all’esame.
La proposta della ministra Azzolina incontrerebbe il favore degli studenti che vorrebbero proporre una tesina per l’orale invece di uno scritto.
Maturità 2021: commissione interna e ammissione non garantita
Vi è, viceversa, accordo nella maggioranza sulle commissioni esaminatrici che saranno interne, dunque, composte dai professori della stessa classe degli studenti. Solamente il presidente sarà esterno.
Per quanto riguarda l’ammissione all’esame, a differenza dello scorso anno, non sarà scontata. Non vi sarà, infatti, un’ammissione generalizzata come accaduto all’esame di maturità 2020. Essa sarà condizionata dal buon andamento del percorso scolastico. E’ prevista dunque la possibilità di bocciare; di conseguenza non tutti potranno sostenere l’esame. Questo perché per quest’anno la didattica a distanza si può considerare strutturale e non emergenziale.
Per la votazione finale, dovrebbe valere il format del 2020: 40 punti per il maxi-orale e 60 punti dai crediti del triennio.
Prove Invalsi non obbligatorie
Come già avvenuto l’anno passato, anche nel 2021, le prove Invalsi e l’alternanza scuola-lavoro non saranno requisito per l’ammissione. Fonti di governo, infatti, riferiscono che l’Invalsi potrebbe non essere obbligatorio ai fini della maturità, ma si starebbe comunque valutando la possibilità di somministrare agli studenti i quesiti dell’Istituto di valutazione per accertarne la preparazione generale dopo oltre un anno di didattica a distanza. Dunque, i ragazzi potrebbero svolgere comunque le prove in vista dei recuperi degli apprendimenti.
Un’ipotesi che sembra incontrare il favore dei vertici Invalsi. La presidente dell’istituto, Anna Maria Ajello e il responsabile Area prove nazionali, Roberto Ricci, hanno infatti così commentato l’indiscrezione trapelata: “La scelta, se sarà formalizzata, consente, in questo anno specifico, di fornire dati utili alle attività di recupero e nella lotta alla dispersione”.
Tuttavia, non vi è ancora nulla di certo. Le prime indicazioni ufficiali sulla maturità, che coinvolge mezzo milione di studenti, sono attese a fine gennaio.
La Azzolina, prima di stendere l’ordinanza, sentirà anche il parere degli studenti e dei sindacati in rappresentanza degli insegnanti.
Staremo dunque a vedere se si replicherà il modello dello scorso anno o verrà presa in considerazione anche l’ipotesi di aggiungere una prova scritta, oltre all’orale, come vorrebbe il PD, e se saranno confermate le altre ipotesi trapelate.
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