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Morta Carla Fracci, regina della danza mondiale

Addio a Carla Fracci, icona della danza mondiale. La ballerina milanese era malata da tempo. Si è spenta all’età di 84 anni nella sua città natale.

Addio a Carla Fracci, icona della danza mondiale. La ballerina milanese era malata da tempo. Si è spenta all’età di 84 anni nella sua città natale.

Lutto nel mondo della danza. Si è spenta a Milano l’étoile Carla Fracci. La regina della danza mondiale aveva 84 anni e da tempo lottava contro un tumore, malattia vissuta con stretto riserbo.

Carla Fracci, una vita per la danza

Leggiadra, dolce ed elegante, Carla Fracci è stata una delle più grandi artiste della danza internazionale.  “You are wonderul” le disse commosso Charlie Chaplin dopo averla vista.

La sua immagine è legata indissolubilmente alla Scala di Milano, ma nella sua lunga carriera la Fracci ha calcato i palchi di tutto il mondo danzando con molte compagnie internazionali: il Royal Ballet, lo Stuttgart Ballet, il Royal Swedish Ballet, l’American Ballet Theatre.

In scena ha avuto partner del calibro di Erik Bruhn, Rudolf Nureyev (con cui dal 1963 inizia un sodalizio artistico durato per oltre un ventennio), Mikhail Baryshnikov, Gheorghe Iancu, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Amedeo Amodio, Paolo Bortoluzzi, fino ai più giovani Massimo Murru e Roberto Bolle, e ha eseguito coreografie di importanti coreografi come Cranko, Dell’Ara, Rodrigues, Nureyev, Butler, Béjart, Tetley e molti altri. L’italiano Mario Pistoni creò apposta per lei la Gelsomina de La strada di Nino Rota.

Grazie alla sua capacità interpretativa ha impersonato diversi ruoli (più di 200). Oltre a quelli più popolari (Lago dei cigni, Lo schiaccianoci), è stata anche Giulietta, la Swanilda di Coppelia, Francesca da Rimini. Si ricorda soprattutto il personaggio di Giselle, giovane contadinella innamorata, entrato nella storia del balletto e divenuto uno dei suoi cavalli di battaglia.

Una vita consacrata alla danza fino alla fine. A 80 anni ha fatto un cameo in “La musa della danza” al Teatro San Carlo di Napoli. D’altronde, il poeta Eugenio Montale l’aveva definita “eterna fanciulla danzante”, dedicandole la poesia “La danzatrice stanca”.

A lei si deve anche il merito di aver portato la danza in contesti pop, a cominciare dalla televisione. Nel 1967 è presente in molti show del sabato sera con “Scarpette rosa” di Vito Molinari. Memorabile anche la sua prova di attrice nello sceneggiato tv su Giuseppe Verdi, dove interpreta Giuseppina Strepponi, la soprano e seconda moglie del compositore. E’ stata attrice anche al cinema in “Storia vera della signora delle Camelie” di Bolognini con Isabelle Huppert e Gian Maria Volonté, e in “Nijinskij” di Herbert Ross con Jeremy Irons.

Carla Fracci ha inoltre saputo dimostrare grande ironia, ridendo con intelligenza della sua imitazione di Virginia Raffaele al Festival di Sanremo 2016.

Poche settimane fa aveva partecipato alla docu-serie in 12 puntate “Corpo di ballo”, sul dietro le quinte del balletto della Scala dopo il lockdown.

Le origini popolari e gli inizi della carriera

Nata a Milano il 20 agosto 1936, Carla Fracci ha origini umili. Figlia di un’operaia e di un tranviere, è cresciuta nelle campagne vicino Cremona, come da lei stessa raccontato: “Sono cresciuta tra i contadini, nelle campagne vicino Cremona, libera, tra molti affetti e necessità concrete. E proprio lì, ben piantate nella terra, ci sono le mie radici”, e sognava di fare la parrucchiera. Tuttavia, dopo averla vista muoversi nel salone del dopolavoro del papà, amici di famiglia convinsero i genitori ad iscriverla alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Aveva 10 anni. Esile e leggera nei movimenti, due anni dopo, grazie alle insegnanti Vera Valkova, Edda Martignoni e Paolina Giussani, fa la comparsa ne “La bella addormentata” con Margot Fonteyn.

Nel 1954 Carla Fracci si diploma e l’anno seguente debutta nella Cenerentola alla Scala. Nel 1958, a 22 anni, viene promossa prima ballerina.

Nel 1964 sposa Beppe Menegatti, aiuto regista di Visconti. Nel ’68 diventa mamma. Insieme al marito Carla Fracci ha realizzato diversi spettacoli e personaggi: Medea, Pantea, Titania, Ariel, Luna, Ofelia, Turandot.

L’impegno politico e i riconoscimenti

Carla Fracci ha dedicato la sua vita alla danza ma si è spesa anche in altri contesti, compresi quelli politici. Dal 2009 al 2014 è stata assessore alla Cultura della Provincia di Firenze e si è battuta contro lo smantellamento dei Corpi di Ballo dalle fondazioni liriche. Si ricorda il suo appello nel 2012 all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Il ballo classico ha dato prestigio al nostro Paese ed è triste che oggi sia considerato residuale. Un’arte nobile come questa non può essere trattata come una Cenerentola”. 

D’altronde lei aveva diretto diversi corpi di ballo contribuendo a mantenerli vivi. Alla fine degli anni Ottanta era stata a capo del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli; nel 1996 aveva diretto quello dell’Arena di Verona e, dal 2000, per dieci anni, quello della compagnia di danza all’Opera di Roma.

Dal 1994 è stata anche membro dell’Accademia di Belle Arti di Brera e nel 2004 è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà della FAO.

Il 19 settembre 2020 aveva ricevuto il premio alla carriera da parte del Senato della Repubblica Italiana.

Una fiction tv su Carla Fracci

Carla Fracci ha raccontato la sua storia nell’autobiografia “Passo dopo passo” (Mondadori, 2013), che ora diventerà una fiction tv con Alessandra Mastronardi. Per la realizzazione di quest’ultima, Carla Fracci, insieme al marito e alla storica collaboratrice Luisa Graziadei, ha dato la sua consulenza e ha regalato anche un cameo vestendo i panni della sua insegnante alla scuola della Scala. Le riprese sono iniziate a febbraio 2021.

fonte immagine: https://twitter.com/chetempochefa/status/1397845782431207424/photo/1

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