Addio ad uno dei dj italiani più famosi nel mondo: Claudio Coccoluto. Il cordoglio di amici e colleghi e del ministro della Cultura Dario Franceschini.
Si è spento nella sua casa di Cassino, dopo aver lottato per un anno contro una grave malattia, uno dei maggiori dj italiani: Claudio Coccoluto. Aveva 59 anni. Accanto a lui la moglie Paola e i figli Gianmaria e Gaia.
Chi era Claudio Coccoluto
Originario di Gaeta, in provincia di Latina, Claudio Coccoluto è stato protagonista in consolle per oltre 40 anni. L’amore per la musica gli era stato trasmesso dal padre proprietario di un negozio di elettrodomestici di Gaeta.
A soli 13 anni Coccoluto scopre il mondo della radio. Lavora per Radio Andromeda, la prima emittente privata a Gaeta; lavorerà poi anche come speaker a Radio Deejay.
Trasferitosi a Roma negli anni 80 per studiare all’università, inizia a frequentare diversi locali della capitale. Dopo un’esperienza al Seven Up di Gianola, una frazione di Formia, viene chiamato dallo storico dj Marco Trani a sostituire Corrado Rizza all’Histeria di Roma. Inizia così la sua carriera nei club. Locale dopo locale Coccoluto guadagna esperienza e fama, diventando internazionale.
Coccoluto non era però solo un dj, ma anche grafico, direttore artistico e imprenditore “artigiano”, come amava definirsi. È stato anche tra i fondatori del famoso locale romano Goa. Dal 1990 Coccoluto era anche produttore di materiale proprio. Il suo ultimo album, “Imusicselection5 – Vynil Heart”, una raccolta di 14 tracce realizzata in un’unica sequenza di vinili ed effetti mixati a mano libera come in un club, risale al giugno 2008. Tra le sue produzioni si ricordano anche: “Do It Whitout Thinkin”, “Afromarslight”, “Mind Melody 3.0.”.
In carriera Coccoluto è stato anche giurato al Festival di Sanremo, per ben tre volte.
Lo scorso maggio, dopo il primo lockdown, all’hotel St.Regis di Roma aveva dato il via a una serie di meeting in streaming con il format “Total Volume Project”, un progetto nato per sostenere i lavoratori del settore in difficoltà a causa della pandemia.
In un’intervista rilasciata due anni fa a IlGiornaleOff, parlando del suo lavoro, disse: “Non oso definirla professione neanche a 57 anni, non ci sono i tratti definitivi del lavoro. C’è una grande passione dietro che nasce perché ho sempre ascoltato i dischi, avendo la possibilità di maneggiarli. Mio padre aveva un piccolo negozio a Gaeta, in provincia di Latina, una sorta di bazar dove si vendevano elettrodomestici, chitarre e bombole del gas. Ho giocato sin da piccolo con giradischi, magnetofoni e vinili”.
“Per me il disco era un compagno di avventure, lo compravo proprio come acquistavo una collezione di soldatini”, aveva aggiunto.
A Rockit aveva invece dichiarato: “Far ballare quello che tu non avresti mai pensato di ballare è l’elemento avventuroso del fare il dj”. “Tuttavia – aveva proseguito – non ho incentrato alcun disegno di vita sul mestiere di dj, al di là del fatto che mi piaceva condividere la mia musica con gli altri. Il resto è arrivato da sé”.
Il cordoglio di amici e colleghi
Tanti i messaggi di cordoglio e omaggio che si sono susseguiti dopo la notizia della morte di Coccoluto. L’amico e socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino, insieme al quale aveva fondato il club Goa di Roma, lo ha ricordato così: “Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me”.
“Questa mattina è arrivata la notizia che non vorresti mai sentire”, cosí Linus ha aperto la puntata odierna di Deejay Chiama Italia. “Stamattina – ha detto – avevo pensato che avrei voluto iniziare parlando degli applausi finti a Sanremo. Ma è arrivata la scomparsa di Claudio Coccoluto, uno dei più apprezzati e storici dj italiani. Si sapeva che stava male da tempo, che negli ultimi giorni si era aggravato. Ma poi quando arriva la notizia ti ferisce. Claudio è stato in qualunque campo, in qualunque mestiere, un fuoriclasse. I fuoriclasse sono quelli che lasciano il segno”.
“Ho sempre scherzato sul suo cognome: un cognome così bizzarro e curioso è diventato, grazie alla sua bravura, un marchio di fabbrica. A me piaceva, mi piaceva il suo suono, la sua personalità, faceva un mestiere che possiamo definire ‘futile’, ma era bello parlare con lui. Era un fuoriclasse”, ha concluso Linus.
“Ciao Claudio, chiacchierare con te di musica è stato illuminante…sei stato fonte di ispirazione per me e per molti altri dj”, ha scritto il collega dj Gabry Ponte.
“Il maestro. Un uomo che ha regalato la classe che mancava al mestiere del produttore e del dj. Un uomo che ha fatto la storia della musica elettronica”, ha invece detto la conduttrice tv e radiofonica Andrea Delogu.
Anche il collega e amico dj Ringo ha voluto ricordare Coccoluto, detto “Cocco” dagli amici: “Ti voglio ricordare così… Cocco amico mio, ci rivedremo in qualche club lassù, intanto testami i suoni e impianto come sai fare solo tu. Eri un signore della musica. Rip”, ha commentato.
“Ci farai ballare da lassu’. E noi balleremo per te”, ha scritto invece la conduttrice Alessia Marcuzzi.
Su Twitter Simona Ventura ha così ricordato il dj scomparso: “Ciao Claudio. Sono incredula e dispiaciuta. Mi ricorderai sempre la tua musica e i tuoi colori, il divertimento di un’epoca che siamo fortunati ad avere vissuto”.
Tra gli altri commenti spicca quello del ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha detto: “Con Claudio Coccoluto scompare un protagonista della scena creativa italiana e internazionale che con le sue note e la sua musica all’avanguardia ha fatto ballare intere generazioni di ragazzi e ragazze. Un artista che amava la contaminazione delle arti. Mancherà a tutti noi”.
fonte immagine: https://www.facebook.com/djclaudiococcoluto/photos/a.10150666412431461/10155187026436461
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