Presentato in serata in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte il decreto legge sulla nuova stretta per le feste di Natale.
La conferenza stampa di Conte
Il Consiglio dei ministri ha approvato in serata il decreto sulla nuova stretta per le festività natalizie.
Il premier Conte, al termine della riunione, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi il decreto legge contenente misure più severe in vista del Natale, definendole “necessarie”.
“Il sistema a zone ha “funzionato”, ha esordito il presidente del Consiglio, ma la situazione “resta difficile in tutta Europa” e il virus “continua a circolare dappertutto”. “Anche tra gli esperti del Comitato tecnico scientifico – ha proseguito – c’è una forte preoccupazione per un’impennata nel periodo natalizio, per gli assembramenti legati alla diffusa voglia, anche comprensibile, di socialità”.
“E’ una decisione non facile, sofferta”, ha detto Conte nell’introdurre le nuove regole, ma “dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio”.
Il decreto legge approvato, ha tranquillizzato il premier, “offre un punto di equilibrio tra la stretta che dobbiamo mettere in campo e l’importanza sociale che le festività hanno”.
“Le misure del governo hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini. E’ un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato”, ha proseguito. “Siamo partiti con il metodo a zone con RT a 1.7 e lo abbiamo riportato a 0.86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni possono diventare zona gialla”, ha aggiunto Conte per poi annunciare che nel periodo delle feste di Natale, dal 24 dicembre al 6 gennaio, l’Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi e zona arancione nei giorni lavorativi.
“Ragioniamo per una zona rossa nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute”, ha spiegato il presidente del Consiglio.
“E’ possibile – ha precisato – ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. E’ una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”.
Il premier ha parlato di “ulteriore sacrificio”. Pertanto, ha chiarito, “chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato”, annunciando che il governo disporrà “un immediato ristoro per 645 milioni per bar e ristoranti”. “Riceveranno il 100% di quanto già ricevuto sulla base del decreto Rilancio”, ha detto.
Saranno inoltre disposte “nuove misure economiche anche per chi non è ricompreso nei fondi già disposti”, ha affermato Conte, “verranno inseriti nella legge di Bilancio, alla quale si sta lavorando con il contributo anche delle forze di opposizione”, ha concluso.
Il premier ha infine toccato l’argomento vaccini. “Abbiamo davanti la fine di questo incubo, ci avviciniamo al 27 dicembre quando in Italia come in altri Paesi europei sarà il primo giorno dei vaccini”, ha detto. “Dobbiamo trovare in questa certezza la forza di chiudere questo brutto capitolo insieme e non abbassare la soglia di attenzione”, ha proseguito, ribadendo che il governo non intende imporre l’obbligatorietà del vaccino, ma esso, ha chiarito, “sarà testato dalle istituzioni sanitarie internazionali, sarà un vaccino sicuro, sarà offerto a tutti e speriamo che tutti si predispongano a farlo”.
Nuovo decreto: cosa prevede
Restano vietati gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio, compresi quelli per raggiungere le seconde case fuori regione, come stabilito dal dpcm del 3 dicembre.
Come chiarito dal premier Conte, l’Italia, dal 24 dicembre al 6 gennaio, sarà in zona rossa nei festivi e prefestivi e in zona arancione nei giorni lavorativi, con deroghe previste per chi vive nei Comuni fino a 5mila abitanti e per eventuali ospiti da ricevere a casa durante le feste (massimo 2 persone; nel conteggio non rientrano i figli minori di 14 anni, le persone con disabilità e conviventi non autosufficienti) .
Dunque, durante le festività, sarà consentita la mobilità solo a chi vive in un paese con meno di 5mila abitanti. Dai piccoli comuni si potrà uscire, ma entro un raggio di 30 chilometri. Non sarà però possibile muoversi per andare nei comuni capoluogo, anche se si trovano entro un raggio di 30 km, al fine di evitare assembramenti nei centri storici.
Inoltre, durante i giorni festivi e prefestivi tra il 24 dicembre e il 6 gennaio “lo spostamento verso le abitazioni private è consentito una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le 22 verso una sola abitazione ubicata nella medesima regione e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”, come recita il testo del decreto.
Non è dunque previsto alcun anticipo del coprifuoco, rispetto a quello stabilito finora, dalle 5 alle 22.
Per quanto riguarda i bar e i ristoranti, resteranno chiusi fino all’Epifania.
Riassumendo
Il provvedimento approvato in serata dal Consiglio dei Ministri stabilisce che il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e Il 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio saranno in vigore le restrizioni finora previste per la zona rossa, ossia sarà vietato spostarsi dalla propria abitazione se non per motivi di lavoro, salute o necessità comprovati con autocertificazione. Inoltre, resteranno chiusi negozi, centri estetici, bar e ristoranti, mentre restano aperti i supermercati, i parrucchieri, le farmacie. Sarà consentita l’attività motoria solo vicino casa. Resteranno aperte anche le chiese per le funzioni religiose fino alle 22, orario in cui scatta il coprifuoco.
Nei giorni lavorativi, ossia Il 28, il 29 e il 30 dicembre e il 4 gennaio, invece, l’Italia sarà in zona arancione. Pertanto sarà possibile spostarsi liberamente solo dentro al proprio comune. Chi dovrà spostarsi per raggiungere un altro comune o un’altra regione dovrà esibire l’autocertificazione che attesti comprovati motivi di necessità, salute o lavoro. Anche in zona arancione restano chiusi bar e ristoranti, mentre i negozi saranno aperti fino alle 21. Il coprifuoco resta fissato alle 22.
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