È arrivata anche in Italia la variante inglese del Covid-19. Sarebbe più contagiosa, ma il vaccino dovrebbe difenderci anche da essa. Nell’articolo il parere degli esperti.
È arrivata come un fulmine a ciel sereno la notizia della diffusione in Inghilterra di una variante del Covid-19, che ha già superato i confini inglesi, arrivando anche in Italia. La paura che questa variante del virus possa aggravare già una situazione difficile, ha spinto molti paesi, compresi l’Italia, a bloccare i voli dalla Gran Bretagna fino al 6 gennaio. Inoltre, i è aggiunto il timore che il vaccino possa essere inefficace.
La variante inglese rilevata in Italia
Il ministero della Salute in una nota pubblicata il 20 dicembre ha reso noto che il “Dipartimento Scientifico del Policlinico Militare del Celio, che in questa emergenza sta collaborando con l’Istituto Superiore della Sanità, ha sequenziato il genoma del virus SARS-CoV-2 proveniente da un soggetto risultato positivo con la variante riscontrata nelle ultime settimane in Gran Bretagna. Il paziente, e il suo convivente rientrato negli ultimi giorni dal Regno Unito con un volo atterrato presso l’aeroporto di Fiumicino, sono in isolamento e hanno seguito, insieme agli altri familiari e ai contatti stretti, tutte le procedure stabilite dal Ministero della Salute”.
Covid-19: caratteristiche del nuovo virus
Secondo le autorità sanitarie inglesi questo nuovo ceppo garantirebbe al virus di circolare più velocemente. Questo preoccupa tutti i dell’area Schengen e non solo. Per questo motivo è in programma, in questi minuti, una riunione d’emergenza con i rappresentanti dei Paesi membri dell’UE per coordinare una linea univoca per combattere la nuova variante del coronavirus nel Regno Unito.
La risposta al vaccino
La domanda che subito ci si è posti, è se il vaccino sarà efficace contro questa nuova variante del Covid-19. Gli esperti, in tal senso, sono ottimisti. Franco Locatelli, presidente del CSS ha dichiarato che “è altamente improbabile che si perda l’efficacia del vaccino, vorrei rassicurare gli italiani dicendo che la risposta per uscire da questa situazione è il vaccino nel quale dobbiamo tutti porre massima fiducia“. Sulla stessa linea è Giovanni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, secondo cui questa variante del Covid “nonostante si ipotizzi che queste mutazioni possano aumentare la trasmissibilità del virus, non sembrano alterare né l’aggressività clinica né la risposta ai vaccini“.
Le opinioni di Galli, Crisanti e Bassetti
Matteo Bassetti direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova è convinto che “i vaccini già approvati o ancora in studio funzioneranno lo stesso in quanto i vaccini fanno produrre al nostro corpo anticorpi contro molte parti della proteina spike e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi no panic. Vigiliamo, studiamo e continuiamo con il piano vaccini“. Dello stesso parere è Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, il quale ha dichiarato che la variante inglese del Covid non riuscirà a “rendere i vaccini inutili”. Il virologo Andrea Crisanti, invece, adotta una linea più prudente, che ad Adnkronos ha dichiarato: “Non si sa se la risposta immunitaria prodotta dai vaccini copre anche questa variante. Bisogna verificare se questa variante si trova già in Italia e quindi dare risorse ai laboratori per fare i sequenziamenti. Più si diffonde più causa malattie e morti, è evidente”.
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FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/coronavirus-covid-medicina-pillole-4932607/