Cosa cambia dal 16 gennaio? Ecco le nuove misure restrittive anti-Covid previste dal nuovo dpcm firmato dal Presidente del Consiglio.
Il premier Giuseppe Conte ha firmato il nuovo dpcm contenente ulteriori misure restrittive anti-Covid. Il provvedimento, che sarà varato nelle prossime ore, è valido dal 16 gennaio al 5 marzo e va ad affiancarsi al Decreto-Legge 14 gennaio con il quale è stata stabilita la proroga dello stato d’emergenza fino al 30 aprile e l’introduzione della zona bianca.
Il decreto ha inoltre confermato il divieto degli spostamenti tra Regioni, salvo comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, che sarà valido fino al 15 febbraio.
In riferimento al colore delle regioni, come già anticipato dal ministro Speranza nel suo intervento alle Camere di mercoledì scorso, il nuovo dpcm prevede l’accesso delle regioni alla zona gialla, arancione e rossa in base ai nuovi criteri stabiliti dal decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri mercoledì 13 gennaio.
Per entrare in zona arancione basterà un Rt pari a 1. “Si va in arancione anche semplicemente con rischio alto sulla base dei 21 criteri”, aveva detto Speranza. La zona rossa, invece, scatta con RT pari a 1,25.
Nuovo dpcm: cosa si può fare?
La bozza del nuovo dpcm conferma il divieto di vendita da asporto di bevande e alcolici dopo le 18 per bar ed enoteche (codici Ateco 56.3 e 47.25). Una misura necessaria, si legge nel testo, per contrastare la movida e dunque scongiurare assembramenti “causa aperitivo” nei dintorni dei locali e per le strade.
Accolta la proposta del ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, di riaprire i musei e i luoghi della cultura. Si potrà dunque tornare a visitare un museo, ma per ora solo nelle zone gialle e solo dal lunedí al venerdí, “a condizione che tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali nonché dei flussi di visitatori, garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone”.
Gli impianti sciistici, invece, ripartiranno dal 15 febbraio, “ma solo subordinatamente all’adozione di apposite linee guida da parte della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e validate dal Comitato tecnico scientifico, rivolte a evitare aggregazioni di persone e, in generale, assembramenti”. Nel frattempo, è consentito praticare altre attività sulla neve, quali sci di fondo e scialpinismo in solitaria.
Riprendono anche le crociere. Come recita la bozza del nuovo dpcm, “i servizi di crociera da parte delle navi passeggere di bandiera italiana possono essere svolti nel rispetto delle specifiche linee guida validate dal Comitato tecnico scientifico”.
Nuovo dpcm: visite a parenti amici e partner
In merito alle visite a parenti ed amici, il nuovo dpcm stabilisce che, dal 16 gennaio, in tutte le zone, anche in quella rossa, sarà possibile spostarsi verso una sola abitazione privata all’interno del proprio comune, una volta al giorno, tra le 5 e le 22 e nei limiti di due persone non conviventi (nel conteggio non rientrano i minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che vivono con loro). A chi vive nei Comuni con meno di 5mila abitanti sarà consentito spostarsi per una distanza non superiore ai 30 km dal confine, ma non verso i capoluoghi di provincia.
Non sarà invece possibile far visita a genitori che si trovano in un’altra regione. Il divieto di spostamento vale anche tra regioni gialle fino al 15 febbraio. È fatta eccezione solo nei casi in cui il familiare è in condizioni di necessità, solo e non autosufficiente. Tuttavia, in questo caso si potrà spostare solo una persona che potrà portare con sé eventuali figli minorenni.
Rientra nei motivi di necessità anche il ricongiungimento con il partner, da giustificare con autocertificazione. Tuttavia, le coppie potranno ritrovarsi solo nell’abitazione che normalmente condividono e non, ad esempio, in una seconda casa fuori regione.
E’ sempre consentito, invece, il ritorno al proprio comune di residenza, domicilio o abitazione per chi si trova altrove.
Scuola e università
Per quanto concerne la scuola, da lunedì 18 gennaio, salvo in area rossa, nelle scuole superiori di secondo grado si torna alla didattica in presenza almeno al 50% e fino ad un massimo del 75% delle ore di lezione.
Per le scuole dell’infanzia, per le elementari e le medie, salvo in area rossa, le lezioni continueranno a svolgersi in presenza al 100%.
Le università, invece, dovranno predisporre dei “piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari, da svolgersi a distanza o in presenza, che tengano conto delle esigenze formative e dell’evoluzione del quadro pandemico territoriale e delle corrispondenti esigenze di sicurezza sanitaria nel rispetto delle linee guida del Ministero dell’università e della ricerca”.
Nuovo dpcm: cosa non si può fare
Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5. Dunque non è consentito uscire la sera se non per motivi di lavoro, salute e necessità.
Non è permesso raggiungere le seconde case se si è in zona rossa, mentre a chi si trova in zona arancione è consentito raggiungere la seconda casa solo se questa si trova all’interno dello stesso comune. Per chi si trova in zona gialla o riuscirà ad entrare in zona bianca, sarà invece permesso recarsi presso le seconde case, ma solo all’interno dei confini regionali, almeno fino al 15 febbraio.
Per quanto riguarda negozi, parrucchieri e centri estetici, questi saranno aperti in zona gialla. In zona arancione restano aperti negozi e parrucchieri, ma non i centri estetici. In zona rossa, invece, potranno aprire solo i negozi di generi alimentari e di servizio (tabaccai).
Infine, il nuovo Dpcm non dà il via libera alla riapertura di palestre, piscine, cinema e teatri, almeno fino al 5 marzo. Sarà dunque possibile praticare solo sport all’aperto, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri da un’altra persona. Vietati gli sport di squadra o di contatto.
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fonte immagine: http://www.governo.it/
Una risposta su “Nuovo dpcm: le regole dal 16 gennaio”
pare un po’ arzigogolata la norma della stessa casa nello stesso comune! Quanti saranno questi casi?