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Operazione termostato, le nuove regole per i condizionatori

Dal 1° maggio scatterà l’operazione termostato, ovvero il piano del governo pensato per ridurre il caro energia e il consumo di gas. Ecco le nuove regole per i condizionatori.

Dal 1° maggio scatterà l’operazione termostato, ovvero il piano del governo pensato per ridurre il caro energia e il consumo di gas. Ecco le nuove regole per i condizionatori.

A partire dal primo maggio scatterà la nuova regola sulla climatizzazione negli edifici pubblici, volta a ridurre i consumi di gas, per far sì che l’Italia possa essere indipendente dalla distribuzione dell’elettricità russa. Ecco cosa prevede la nuova norma.

Operazione termostato: in cosa consiste?

Il primo maggio entra in vigore il piano di austerity energetica del governo, ribattezzato “operazione termostato”, per contrastare il caro energia e cercare di limitare in qualche modo il consumo di gas al fine di attingere meno al gas russo. Esso include una nuova regola per la climatizzazione degli edifici pubblici. Il provvedimento, che durerà fino al 31 marzo 2023, è stato introdotto con un emendamento al decreto Bollette, voluto e firmato da due parlamentari del Movimento 5 Stelle, Angela Masi e il capogruppo alla Camera Davide Crippa, e sta per ricevere il via libera definitivo dal Senato.

“È giusto che la Pubblica Amministrazione dia il buon esempio, tagliando gli sprechi e sensibilizzando i cittadini a razionalizzare i consumi”, ha commentato la Masi.

La nuova norma pone limiti alla temperatura dei condizionatori d’aria in tutti gli edifici pubblici. D’estate non si potrà scendere sotto i 27 gradi, con un margine di tolleranza di due gradi, quindi il limite reale è di 25 gradi, mentre d’inverno non si potrà superare la temperatura di 19 gradi, sempre con due gradi di tolleranza (il limite reale è dunque di 21 gradi).

“Al fine di ridurre i consumi termici degli edifici e di ottenere un risparmio energetico annuo immediato, dal 1° maggio 2022 al 31 marzo 2023 la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici pubblici, a esclusione degli edifici di cui all’articolo 3, comma 4, del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, non deve essere superiore, in inverno, a 19 gradi centigradi, più 2 gradi centigradi di tolleranza, né inferiore, in estate, a 27 gradi centigradi, meno 2 gradi centigradi di tolleranza”, recita il testo dell’emendamento.

Con la stretta nella pubblica amministrazione si punta a risparmiare tra i due e i 4 miliardi di metri cubi di gas.

Chi riguarda la norma?

La nuova regola, come detto, interessa tutti gli edifici pubblici, non solo i pubblici uffici, ma anche le scuole (se ci sono condizionatori d’aria) e le sedi di enti locali. Sono invece esclusi gli edifici pubblici citati all’articolo 3, comma 4 del Dpr 16 aprile 2013, ovvero gli ospedali, le case di cura e tutto ciò che riguarda la sanità pubblica.

Restano escluse per ora anche le abitazioni private. Il Governo Draghi al momento, si è infatti limitato a raccomandare ai cittadini italiani di porre attenzione alle temperature in casa.

Non hai un condizionatore perchè hai la preoccupazione della bolletta che può venire fuori? Anch’io ero stanca del ventilatore, ma non avevo abbastanza budget per un clima.
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Le multe previste

Già dal prossimo mese, per chi non si adeguerà alla nuova norma, scatteranno multe salatissime. Ancora non è chiaro come saranno organizzati i controlli, ma essi dovrebbero essere effettuati dagli ispettori del lavoro, i quali, in caso di violazione della regola, potranno multare le varie amministrazioni pubbliche di una somma che va dai 500 ai 3.000 euro.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/condizionatore-d-aria-6605973/

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