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Pagamenti, niente più obbligo di Pos fino a 30 euro

Il governo Meloni ha deciso di abolire l’obbligo di Pos per pagamenti inferiori a 30 euro e le conseguenti sanzioni in caso di inadempienza.

Il governo Meloni ha deciso di abolire l’obbligo di Pos per pagamenti inferiori a 30 euro e le conseguenti sanzioni in caso di inadempienza.

Niente più obbligo di Pos per pagamenti fino a 30 euro. Il governo Meloni riscrive nuovamente le regole. Ecco cosa prevede la bozza del Disegno di Legge di Bilancio 2023.

Manovra: aumento tetto del contante e stop ad obbligo di pagamenti con Pos fino a 30 euro

Nel testo della prima manovra del governo Meloni, approvata in Consiglio dei ministri lunedì 21 novembre, sono previste due importanti novità anche in tema di pagamenti: l’aumento del tetto per l’uso del contante e le nuove esenzioni all’obbligo di Pos, che vanno ad aggiungersi a quelle già concesse a ottobre ai tabaccai. Lo scorso 24 ottobre, infatti, era arrivata la decisione dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di esimere i tabaccai dall’obbligo di accettare forme di pagamento elettronico “in relazione all’attività di vendita di generi di monopolio, di valori postali e valori bollati”.

Per quanto riguarda il tetto del contante, lo scorso febbraio il decreto Milleproroghe aveva congelato per un altro anno il limite a 2mila euro, ma ora con l’insediamento del governo Meloni le cose cambiano. Nella Legge di Bilancio 2023 è previsto l’innalzamento del tetto a 5mila euro dal 1° gennaio. La novità è stata fortemente contestata dalle opposizioni, ma la premier Meloni ha difeso pubblicamente la decisione di innalzare la soglia per i pagamenti cash affermando che bisogna “parametrare il tetto del contante alla media europea”. In Europa, stando a quanto riportato dall’European Consumer Centre, ci sono 9 Paesi in cui non sussistono limiti. La soglia più alta in assoluto (15mila euro) è della Croazia, quella più severa (500 euro) della Grecia. Secondo il Rapporto 2022 di The European House – Ambrosetti, l’Italia si trova al 29° posto al mondo per incidenza del contante sull’economia e al 24° su 27 Paesi Ue nel “Cashless Society Index”.

L’altra novità inserita nella Legge di Bilancio (articolo 68), volta sempre a rendere più facile l’uso del contante è lo stop all’obbligo di Pos per le cifre inferiori a 30 euro. Ciò vuol dire che i commercianti non saranno più tenuti ad accettare i pagamenti con carte di credito e Bancomat e le multe verranno sospese. L’obbligo si applica a partire da importi superiori a 30 euro.

Le nuove norme dovranno essere dettagliate da un decreto attuativo del Ministro delle imprese e made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze da adottare entro i primi 6 mesi dell’anno. Il testo dovrà stabilire “criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, guidato dal ministro Urso, ha tempo 180 giorni dall’entrata in vigore della finanziaria, dunque fino a giugno, per decidere “i criteri di esclusione, al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse”.

Sanzioni sospese

Nell’attesa del provvedimento, l’esecutivo fa sapere che “sono sospesi i procedimenti e i termini per l’adozione delle sanzioni”.

Sebbene l’obbligo di Pos per esercenti e professionisti esista dal 2012, quando fu introdotto dal decreto Crescita del Governo Monti, le sanzioni amministrative sono state introdotte solo nel dicembre 2021, con la conversione in legge del decreto legge numero 157 sul Recovery Fund. Il primo decreto Pnrr, approvato a dicembre 2021, aveva stabilito che le sanzioni sarebbero diventate operative dal 1° gennaio 2023, e il secondo decreto Pnrr, varato ad aprile, aveva anticipato la data al 30 giugno 2022. L’entità delle sanzioni era stata quantificata in 30 euro, piú il 4% del valore della transazione per la quale fosse stata rifiutata l’accettazione del pagamento, senza sconti nemmeno nel caso di pagamento entro i 60 giorni dalla notifica della violazione. Il governo Meloni ha però ora deciso di cambiare nuovamente le carte in tavola.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/denaro-carte-attivit%c3%a0-commerciale-256315/

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