Il ministero della Salute ha aggiornato il Piano vaccini in vista della fase due della campagna vaccinale, stabilendo 6 categorie prioritarie. Vediamo quali sono.
Nella seconda fase della campagna vaccinale anti-Covid saranno 6 le categorie ad avere la priorità. In particolare, avranno la precedenza i soggetti “estremamente vulnerabili” a causa di patologie, indipendentemente dall’età.
E’ quanto prevede l’aggiornamento del piano nazionale vaccinazioni per SarsCov2.
Piano vaccini, aggiornamento
Il ministero della Salute ha aggiornato il Piano Strategico Nazionale dei vaccini con un documento aggiuntivo chiamato “raccomandazioni ad interim sui gruppi target”, approvato l’8 febbraio.
Il testo ha “l’obiettivo di individuare l’ordine di priorità delle categorie di cittadini da vaccinare dopo quelle della fase 1 (operatori sanitari e sociosanitari, personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani, anziani over 80 anni)”.
“In particolare – si legge – l’obiettivo specifico è quello di stabilire l’ordine di priorità con particolare rilievo a considerazioni di carattere sanitario, definito sulla base del criterio del maggior rischio di letalità correlato al Covid-19″.
Le categorie sono state stilate sulla base del criterio del rischio per la presenza di patologie croniche, oltre a quello dell’età.
Fase 2: le categorie prioritarie
Il piano strategico nazionale nella prima fase della campagna vaccinale ha designato come categorie prioritarie gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale e gli ospiti dei presidi residenziali per anziani e gli over 80. Nella seconda fase avranno la priorità i pazienti con problemi di salute e i soggetti compresi nella fascia d’età 75-79 anni.
Nello specifico, saranno sei le categorie prioritarie.
La prima è costituita, come anticipato, dai soggetti “estremamente vulnerabili”, ossia tutte quelle persone con patologie valutate come “particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata a Covid-19”. Rientrano quindi in questa categoria: i soggetti con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologia renale, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologia oncologica, sindrome di Down, trapianto di organo solido, grave obesità.
La seconda categoria include le persone tra 75 e 79 anni, che sono circa 2.644.013. A seguire le persone tra i 70 e 74 anni (terza categoria).
La quarta categoria comprende i soggetti con aumentato rischio clinico se infettate da SARS-CoV-2, che vanno dai 16 anni di età fino ai 69 anni di età. Parliamo di 5.845.447 persone.
Rientrano invece nella quinta categoria le persone tra i 55 e 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico.
Nella sesta e ultima categoria sono compresi i soggetti tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico.
Alle prime 5 categorie saranno destinati i vaccini a mRna, mentre alla sesta categoria andrà il vaccino AstraZeneca. Quest’ultimo, stabilisce il documento, potrà essere somministrato “da subito”, in parallelo alla somministrazione ai soggetti prioritari della fase 1 (con i vaccini a mRNA). Si partirà dal personale scolastico e universitario docente e non docente, seguito dalle Forze armate e di Polizia. Poi sarà la volta del personale che lavora in ambito penitenziario e nei luoghi di comunità, e del personale di altri servizi essenziali. Infine, toccherà al resto della popolazione.
Il documento di aggiornamento delle categorie e dell’ordine di priorità per la vaccinazione è stato sviluppato dal ministero della Salute in collaborazione con Aifa, Iss e Agenas, anche mettendo in conto la riduzione dei vaccini disponibili nella prima fase della campagna di vaccinazione.
Pertanto le categorie di priorità, come si legge nel testo, “vengono definite sulla base del criterio anagrafico in quanto questa variabile assume un ruolo preponderante nella valutazione dei fattori di rischio di mortalità associata a Covid-19″. Per questo sono state incluse anche le fascia di età 75-79 e 70-74, in quanto tra di esse “il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10%”.
Il documento elaborato è stato discusso con il Comitato nazionale di bioetica e ora sarà oggetto di confronto in Conferenza Stato-Regioni.
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fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/siringa-vaccino-mano-vaccinazione-5819894/
3 risposte su “Piano vaccini, fase 2: le categorie prioritarie”
Il mio commento, credevo di averlo scritto prima io ho 86 anni sono diabetico del tipo II mi auguro di essere chiamato nella prima categoria,intanto ringrazio tanto per la partecipazione al sondaggio.
Quanto letto sopra è tutto molto bello e molto chiaro! Però non si parla delle persone over 80 che sono a casa propria e stanno bene malgrado l’età. Cosa facciamo? Aspettiamo che si infettino e muoiano oppure è previsto un vaccino anche per loro! Grazie
speriamo che tutto vada bene, ma noi italiani facciamo di tutto per complicarle.