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Plexiglas a scuola: è rischioso per la salute?

La ministra Azzolina ha proposto l’installazione di pannelli di plexiglas a scuola, per garantire il distanziamento sociale. Ci sono dei rischi per la salute?

La ministra Lucia Azzolina ha proposto l’installazione di pannelli di plexiglas a scuola, per garantire il distanziamento sociale. Ci sono dei rischi per la salute dei bambini e dei ragazzi? Ecco quello che devi sapere.

Il plexiglas è un’ottima alternativa al vetro grazie alla sua maggiore trasparenza e resistenza agli urti. Si tratta di un materiale a base di acido metacrilico, che non è dannoso per la salute.

Plexiglas a scuola: le barriere divisorie per il distanziamento sociale

I pannelli di plexiglas serviranno per garantire il distanziamento sociale all’interno degli istituti scolastici, garantendo agli alunni un rientro tra i banchi di scuola in totale sicurezza. Si tratta di una delle proposte del ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che è stata subito oggetto di dibattiti e pareri contrastanti.

Non tutti infatti sono convinti che l’installazione dei pannelli plexiglas sia un’ottima soluzione. Alcuni sottolineano che sarebbe preferibile investire le somme di denaro per rimettere a nuovo le strutture scolastiche e c’è anche chi mette in risalto eventuali problematiche di salute per gli studenti.

Plexiglas a scuola: com’è fatto e quali sono i rischi?

Il plexiglas è un materiale a base di polimetilmetacrilato, un derivato dell’acido metacrilico che non presenta controindicazioni specifiche in quanto non è tossico, né aggressivo per la salute. Dunque, in caso di contatto con questo materiale, non vi sono rischi particolari e risulta essere una soluzione sicura.

L’installazione dei pannelli di plexiglas a scuola consente agli studenti di stare distanzianti all’interno dei box contribuendo così ad un corretto distanziamento sociale ed evitando i rischi di contagio.

Il plexiglas fu scoperto nel 1933 e la sua prima struttura venne realizzata in Germania da Otto Röhm. Si tratta di un materiale particolarmente versatile che può essere sottoposto a diversi utilizzi a seconda delle circostanze e che lo rendono molto utile come alternativa al vetro: oltre ad essere più trasparente, è anche più luminoso e resiste maggiormente agli urti, anche se è più delicato in caso di graffi.

Il plexiglas è divenuto un materiale sempre più innovativo nel corso del tempo, in quanto con l’unione di additivi appositi durante la sua realizzazione, è stato possibile ridurre drasticamente l’assorbimento dei raggi solari che rendevano la struttura più giallognola. I finestrini degli aerei ad esempio, sono realizzati in plexiglas allo scopo appunto di tutelare i viaggiatori dagli agenti esterni. Inoltre questo materiale veniva già adoperato per la produzione di arredamenti, sedie, culle per i bebè o finestre.

Attualmente con la ripartenza delle attività, il plexiglas può essere una valida soluzione per realizzare dei pannelli divisori all’interno di bar, ristoranti o supermercati. D’altronde, prima dell’idea del ministro Azzolina, il plexiglas è stato già adoperato in altri paesi per consentire il ritorno a scuola agli alunni installando dei pannelli appositi nelle strutture, come in Corea del Sud e in Cina.

3 risposte su “Plexiglas a scuola: è rischioso per la salute?”

L’installazione di strutture divisorie in classi scolastiche mi sembra una vera idiozia. Io penso che sarebbe meglio spendere i soldi per lavori di riparazione ed ammodernamento delle aule scolastiche rendendo più igienica e salutare la vita degli alunni che ne prenderanno possesso durante l’anno scolastico. Riprendendo il discorso delle separazioni in plexiglas poste in una aula scolastica pensate che dopo quanto tempo e dopo aver speso bei soldoni dovranno essere rifatte in quanto rotte, vandalizzate in ogni modo e probabilmente accatastate per impossibile utilizzo in qualche scantinato. Fatelo presente a chi ne sostiene l’utilità

Essendo sensibile alla salute dei bambini e tutela per gli anziani, trovo che in questo preciso periodo, sperando all’alternativa di un vaccino, penso che questo isolamento possa essere una buona protezione, ovviamente messo in condizione di poter dare spazio agevole. Visto che ad oggi non ci sono ancora altre alternative, difendere la salute penso che sia il massimo nella vita. In ogni caso il bambino ha necessità di rivedere i suoi compagni di scuola, confrontarsi e trovare insegnanti che li facciano studiare, giocare e sorridere. Buon lavoro a tutti!

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