Il presidente dell’Aifa, Giorgio Palù, ha affermato che il vaccino italiano ReiThera sarà disponibile non prima di settembre. Intanto, annunciata l’acquisizione tramite Invitalia del 30% del capitale dell’azienda italiana.
Accordo Invitalia-ReiThera
Dati i ritardi nella distribuzione dei vaccini dei colossi stranieri, l’Italia ha deciso di puntare su ReiThera, l’azienda biotech italiana che sta lavorando al vaccino. Attraverso Invitalia (l’Agenzia nazionale di proprietà del Ministero dell’Economia che gestisce gli incentivi nazionali per la nascita di nuove imprese e di start up), lo Stato italiano ha investito nel capitale dell’azienda. Al fine di accelerare i tempi sulla produzione del vaccino anti-Covid di casa nostra, infatti, lo Stato acquisirà il 30% del capitale dell’azienda italiana. L’annuncio del via libera all’accordo Invitalia-ReiThera è stato dato nella giornata del 26 gennaio. Il contratto presentato da Reithera, che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro, è stato approvato dal Cda di Invitalia. Saranno destinati 69,3 milioni alle attività di ricerca e sviluppo per la validazione e produzione del vaccino italiano; mentre i restanti 11,7 milioni saranno utilizzati per ampliare lo stabilimento di Castel Romano, dove sarà prodotto.
“Una scelta giusta e importante”, ha detto il ministro della Salute Roberta Speranza. “Dalla crisi pandemica dobbiamo uscire più forti per garantire la salute delle persone oggi e domani”, ha affermato.
Vaccino italiano, Palù: “disponibile non prima di settembre”
A margine di un suo intervento nella trasmissione “Buongiorno” di Sky TG24, il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù, riferendosi al vaccino di ReiThera, ha affermato che potranno essere somministrate alcuni milioni di dosi del vaccino prodotto dall’azienda di Castel Romano, però non prima di settembre: “Sarà possibile somministrare alcuni milioni di dosi del vaccino italiano, ma non prima di settembre. Le dosi del vaccino potrebbero integrare la disponibilità di oltre 200 milioni di dosi che era stata messa in preventivo d’acquisto, ma che sta ritardando”, ha dichiarato.
“È un’ottima iniziativa non solo per l’Italia, ma per molti nostri giovani che possono dedicarsi alla ricerca e trovare anche uno sbocco occupazionale”, ha aggiunto il presidente.
Il vaccino, ha spiegato, “nasce su una piattaforma tecnologica ideata in Italia. C’è l’utilizzo di un virus come vettore da un primate non umano, uno scimpanzé o gorilla”. Si tratta, ha detto, della “stessa piattaforma che utilizza AstraZeneca”.
Palù ha sottolineato che “ci vorrà ancora qualche mese” affinchè il vaccino sia disponibile, in quanto “è stata appena conclusa la fase 1”. Il presidente Aifa ha infine chiarito che la fase 2-3, vedrà coinvolti “decine di migliaia di soggetti” per accertare l’efficacia e la sicurezza del vaccino. Quindi, ha specificato Palù, questo vaccino “non sarà utile in questa fase critica, ma sicuramente più avanti”. “Inoltre – ha concluso – avremo un’impresa italiana in grado di darci altri contributi”.
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