Tra le novità incluse nel decreto Milleproroghe 2023 anche la proroga dell’uso della ricetta elettronica, misura introdotta nel marzo 2020.
Oltre allo smart working per i lavoratori fragili con il decreto Milleproroghe 2023 viene prorogato anche l’uso della ricetta elettronica, misura introdotta dal governo nel marzo 2020 per limitare gli spostamenti durante lo stato di emergenza per la pandemia da Covid-19.
Ricetta elettronica, misura prorogata
È stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 l’uso della ricetta elettronica, la misura introdotta dal governo nel marzo 2020, in piena emergenza pandemica, che consente ai medici di inviare via e-mail la prescrizione medica per lo svolgimento di esami specialistici e l’acquisto di medicinali in farmacia.
L’ultimo decreto Milleproroghe, entrato in vigore il 29 dicembre 2022, aveva prorogato l’utilizzo della ricetta elettronica fino alla fine del 2023.
“È una buona notizia, ma è chiaro che questo tempo deve essere utilizzato per definire una soluzione strutturale”, ha dichiarato all’Adnkronos Salute Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). “Al cittadino dovrebbe bastare la sola tessera sanitaria per ritirare i medicinali prescritti dal suo medico in farmacia o fare un esame. Come succede, per esempio, già in Veneto e in Piemonte”, ha aggiunto. Si tratta di “una scelta sostenibile anche sul piano ambientale, che permette di eliminare carta e toner, in un’ottica davvero ‘One Health”, ha sottolineato.
Questa semplificazione, “si può fare nel momento in cui il cittadino può attivare il fascicolo sanitario. Una volta attivato, infatti, tutte le attività sanitarie relative al singolo assistito entrano in un database, comprese le ricette dei medici di famiglia, sia per quanto riguarda la diagnostica, sia per la farmaceutica. Basterà presentare la propria al tessera al farmacista o al centro diagnostico. È questo l’obiettivo che dobbiamo raggiungere, utilizzando al meglio il tempo che la proroga offre”, ha proseguito.
Per Scotti la soluzione definitiva “è la tessera sanitaria, senza far circolare più stampe, nemmeno quelle che oggi deve fare il farmacista per gli adempimenti burocratici”. “E sarebbe anche una risposta importante per la transizione ecologica, perché significa meno costi, meno carta, meno alberi abbattuti, meno toner, meno inquinamento ambientale. Tutto questo attraverso un processo digitale già sperimentato, attivo in diverse Regioni già da prima del Covid”, ha concluso ribadendo l’invito alle Regioni a “usare bene e fattivamente il tempo che ci concede la proroga”.
La soddisfazione della Federazione dei farmacisti Italiani e del M5S
Per il presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (Fofi), Andrea Mandelli, “la ricetta elettronica ha impresso una notevole accelerazione al processo di digitalizzazione della dispensazione del farmaco”. “La scelta di prorogarne l’utilizzo fino a tutto il 2024 non può che vederci, dunque, pienamente favorevoli”, ha aggiunto. “La possibilità di ricevere la prescrizione medica via email o su uno smartphone ha notevolmente semplificato l’accesso alle cure per i pazienti. E se tutto questo è stato possibile, lo si deve alla professionalità dei farmacisti che, con grande prontezza e capacità di adattamento anche sul fronte delle dotazioni tecnologiche, hanno reso possibile un cambiamento che scontata non era: la trasformazione di una e-mail o di un sms in una prestazione sanitaria”, ha ricordato.
Sull’argomento è intervenuta anche Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato e componente della Commissione Bilancio di Palazzo Madama che sta esaminando il Milleproroghe. Attraverso una nota Castellone ha dichiarato: “Solo grazie all’impegno del Movimento 5 Stelle sono state ottenute sintesi importanti su alcuni emendamenti all’articolo 4 in tema di sanità, per fortuna approvati. Mi riferisco alla proroga dell’utilizzo della ricetta dematerializzata fino al 2025”.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/farmaci-compresse-medicinale-cura-1853400/
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