Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile italiana, ha annunciato nelle ultime ore di aver firmato un’ordinanza con cui viene attuata la dematerializzazione della ricetta medica. L’obiettivo è quello di evitare l’assembramento negli ambulatori medici, indicati tra i principali luoghi dove il Coronavirus può diffondersi. Oltre a proteggere le persone che sono solite recarsi in ambulatorio per una ricetta, l’ordinanza di Borrelli mira a difendere la salute dei medici di base, anche loro colpiti dal virus Covid-19.
Al via la dematerializzazione delle ricette
I pazienti che hanno bisogno di una prescrizione medica per l’acquisto di uno o più farmaci per la cura di patologie croniche non saranno più costrette a recarsi in ambulatorio o dal proprio medico di base per farsi dare la ricetta medica. Sarà sufficiente contattare telefonicamente il medico, il quale provvederà a trasmettere le ricette elettroniche e a comunicare un codice univoco ai propri pazienti.
Le persone si recheranno poi in farmacia e potranno ritirare le medicine prescritte semplicemente fornendo al farmacista il codice ricevuto dal proprio medico. Viene dunque meno la necessità per i pazienti di incontrare il medico di famiglia, con tutti i benefici che ne conseguono in una situazione di emergenza come questa: eviteranno di lasciare la propria abitazione, non avranno contatti con altri pazienti potenzialmente infetti e non potranno contagiare (se asintomatici) il medico di base.
Il concetto di smart working applicato agli studi dei medici di base
La dematerializzazione della ricetta medica, ordinata dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, segna un passo importante nel lavoro dei medici di base, a cui viene applicato per la prima volta il concetto di smart working. Invocata da settimane da parte del settore medico, la dematerializzazione delle prescrizioni è ora realtà. Il medico di famiglia dovrà soltanto trascrivere la ricetta al computer e inviarla con un click non a una farmacia qualsiasi ma a quella segnalata dal paziente stesso per telefono.
La ricetta può essere rilasciata sia dal medico di base che dal pediatra, oltre che dall’ospedale e dai dottori che fanno parte del sistema sanitario nazionale. Inoltre, hanno la possibilità di rilasciare questa tipologia di ricetta anche chi lavora presso gli ambulatori, la guardia medica e i dottori privati (a patto che siano però convenzionati). È importante infine sottolineare i vantaggi che la dematerializzazione delle ricette mediche porterà all’intero sistema sanitario in Italia: da una parte una migliore verifica della spesa, dall’altra risparmio di soldi e di tempo.
5 risposte su “Ricetta medica: basta un codice per ritirare i farmaci”
Mi trovo in farie a Fiuggi e mi occorrono dei medicinali per i quali il medico di base di Roma mi ha inviato tramite wats app i codici di autorizzazione con i quali mi dovro’ recare in farmacia per ritirarli, come funziona?
Ma per chi ha bisogno di una ricetta di quelle bianche, come si può fare?
Grazie!
Vale anche per la ricetta del diabete mellito
Ma per chi ha bisogno di una ricetta di quelle bianche, come si può fare?
Grazie!
Vale anche per la ricetta del diabete mellito