I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto un tavolo di confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Andrea Orlando, per parlare dell’urgenza della riforma pensioni.
In vista della prossima riforma delle pensioni che scaturirà dalla fine di quota 100, i sindacati prendono posizione, con l’obiettivo di attutire l’impatto (che si prospetta tra fine 2021 e inizio 2022) dello “scalone“ di 5 anni che si verrebbe a creare con il ritorno alle regole della legge Fornero.
Sindacati chiedono riforma del sistema pensionistico
I sindacati in pressing sulle pensioni hanno lanciato l’iniziativa “Cambiare le pensioni adesso”, in programma oggi con i segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, per invitare a riaprire subito il cantiere della riforma, prima dello stop a Quota 100 a fine anno.
Cgil, Cisl e Uil rilanciano la piattaforma unitaria e propongono di superare la legge Fornero a partire dal 2022, introducendo nuovi meccanismi di flessibilità per l’uscita dal lavoro, dai 62 anni di età o con 41 anni di contributi a prescindere dall’età (la cosiddetta Quota 41). Chiedono inoltre di riconoscere la diversa gravosità dei lavori e anche il lavoro di cura delle donne, le maggiori vittime dell’inasprimento dei requisiti pensionistici degli ultimi anni. Ancora, di prevedere una pensione di garanzia per i giovani, di sostenere il reddito dei pensionati ed estendere la 14esima, di rilanciare la previdenza complementare.
Pertanto i sindacati hanno chiesto l’avvio di un confronto con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando.
Riforma pensioni: le parole dei segretari generali
“Abbiamo apprezzato l’apertura del ministro del Lavoro nel voler attivare un tavolo di confronto, diciamo di fare presto. Le pensioni non sono un lusso, sono un giusto riconoscimento dopo una vita di lavoro”, ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, in apertura dell’iniziativa congiunta di Cgil, Cisl e Uil per chiedere di “cambiare le pensioni adesso” e prevedere più flessibilità.
“Pensare che dopo la fine di Quota 100 sia possibile tornare senza colpo ferire al modello Monti-Fornero con un salto anagrafico che per molti sarebbe di 5 anni significa non essere sintonizzati sulla realtà del Paese, sulla vita reale delle persone”, ha proseguito.
Anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto sul tema delle pensioni affermando che “non è più rinviabile”.
“La riforma Monti-Fornero compie 10 anni e rende evidente la necessità di intervenire. Più che una riforma è stato un taglio chiesto dall’Europa, con un intervento drastico. Ora serve una vera riforma del sistema pensionistico”, ha detto.
“Riforme a pezzettini non esistono. Al governo chiediamo di aprire un confronto per una riforma complessiva del sistema pensionistico. Ci aspettiamo si apra questo confronto a 360 gradi, è evidente che chiediamo di avere risposte e se non ci saranno o dovessero essere negative, dobbiamo anche valutare unitariamente quali iniziative mettiamo in campo per sostenere le proposte e farle vivere nel Paese”, ha concluso Landini.
Pensioni anticipate per donne e chi svolge lavori gravosi
Come anticipato, i sindacati chiedono di riconoscere anche la diversa gravosità dei lavori e il lavoro di cura delle donne, che più hanno pagato l’inasprimento dei requisiti pensionistici degli ultimi anni. Si chiede di riconoscere 12 mesi per figlio al fine di anticipare l’età della pensione oppure, a scelta della lavoratrice, di incrementare il coefficiente di calcolo.
Tra le proposte anche quella di sostenere il reddito dei pensionati ed estendere la 14esima e di rilanciare la previdenza complementare attraverso un semestre di silenzio-assenso.
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