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Sesto senso: esiste ma non è un fenomeno paranormale

Esiste un sesto senso? Sì, si chiama propriocezione e non ha nulla a che fare con il paranormale. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Esiste un sesto senso? Sì, si chiama propriocezione e non ha nulla a che fare con il paranormale. Vediamo insieme di cosa si tratta.

I sensi non sono solo cinque. Tutti, oltre alla vista, al tatto, all’udito, all’olfatto e al gusto, infatti, abbiamo un sesto senso. Si chiama propriocezione e, al contrario di quanto si possa pensare, non ha niente a che fare con il paranormale. Vediamo insieme che cos’è.

Sesto senso: che cos’è la propriocezione?

Il sesto senso esiste e si chiama propriocezione (dal latino proprius, “appartenere a se stesso”), o cinestesia, e ha a che fare con la percezione del proprio corpo. Si tratta infatti della capacità di sentire il proprio corpo nello spazio. Più precisamente, definiamo la propriocezione come il senso di posizione e di movimento degli arti e del corpo, che si ha indipendentemente dalla vista. Grazie ad esso riusciamo, per esempio, a toccarci la punta del naso anche al buio perché sappiamo perfettamente dov’è la nostra mano e dove abbiamo il naso sulla faccia.

Dobbiamo al sistema propriocettivo, costituito da tanti recettori diversi sparsi nel corpo per raccogliere informazioni, la nostra capacità di capire pure a occhi chiusi dove siamo e in che posizione ci troviamo.  Le informazioni ci sono fornite, per esempio, dal sistema vestibolare, che si trova nell’orecchio interno, il quale ci fa capire dove siamo nello spazio.  Tramite tre canalicoli semicircolari orientati in tre direzioni e gli otoliti, sassolini liberi di muoversi, siamo in grado di accorgerci se stiamo andando in avanti o indietro, verso l’alto o il basso, se stiamo girando su noi stessi o accelerando, mantenendo perciò sempre il controllo del corpo e l’equilibrio.

Perché non siamo consapevoli del sesto senso?

Sebbene tutti abbiamo un sesto senso, non ne siamo consapevoli. Questo perché il cervello elimina alla coscienza gli stimoli sensoriali continuamente presenti per potersi occupare di altro. Il cervello, infatti, si concentra su compiti più complicati, come guidare l’auto, scrivere o altro, ai quali non potremmo prestare attenzione se ci concentrassimo sul percepire i vestiti addosso, la pressione del pavimento sotto i piedi o l’angolazione del gomito.

Come recuperare la propriocezione se si perde?

Come accade per gli altri sensi, anche la propriocezione può non funzionare al meglio. Ciò può capitare in momenti di crescita rapida dell’organismo, per esempio in adolescenza, oppure nel caso in cui si stiano seguendo terapie con sostanze citotossiche, come le chemioterapie per i tumori. Una mancanza temporanea di propriocezione può verificarsi anche in caso di un dimagrimento da liposuzione. Può succedere anche ai body-builders che accumulano i muscoli in poco tempo. Ciò può cambiare la capacità di sentire il corpo, così come un trauma muscolare o ai legamenti.

Ad ogni modo, in tutti questi casi, la propriocezione può essere recuperata facendo fisioterapia riabilitativa, che prevede esercizi specifici per la propriocezione, come i cuscinetti oscillanti su cui stare in piedi e trovare la stabilità.

Esiste anche un settimo senso?

Oltre alla propriocezione, esiste anche un ulteriore senso. Si tratta dell’enterocezione, ovvero il senso che ci avverte delle condizioni dell’organismo da dentro. Insieme alla propriocezione, l’enterocezione ci fa percepire il corpo nella sua interezza.

Questo senso raccoglie dati di ogni genere da organi e ci fornisce informazioni che possono arrivare alla consapevolezza (come fame, sete, dolore, il bisogno di andare in bagno) o di cui non ci accorgiamo a meno di farci caso, come il ritmo del respiro o del cuore.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/bilancia-equilibrio-yoga-spiaggia-1107484/

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