Una delle conseguenze più importanti dell’epidemia di Covid 19 è stata il ricorso allo “smart working”, che in alcuni casi si è prolungato anche dopo la fine del lockdown. Ora con le condizioni variate, anche se i contagi stanno riprendendo a salire, tutti si fanno la stessa domanda: “Quanto durerà lo smart working?”. Vediamo di dare alcune indicazioni
La durata dello smart working
Lo smart working ha sicuramente cambiato anche l’aspetto dei rapporti interpersonali con i colleghi di lavoro e tutti auspicano la fine dell’epidemia ed il ritorno alla vita “normale”, sia per quanto riguarda la possibilità di riprendere la vita lavorativa che per le altre abitudini quotidiane. Secondo il governo, per avere una situazione stabile sarà necessario attendere almeno sino al 31 dicembre di quest’anno. Questo naturalmente non varrà per tutti, ed in effetti per molte aziende italiane questa tipologia di lavoro durerà ancora per molto tempo, mentre altre permetteranno di tornare a lavorare con il vecchio sistema non appena sarà reso possibile dall’andamento dell’epidemia e dei contagi.
Il percorso per tornare ad una vita “normale” sarà graduale e le misure di sicurezza che oggi sono “obbligatorie” passeranno ad una condizione di “fortemente consigliate”, specialmente per quanto riguarda la sanificazione degli ambienti e l’attenzione all’igiene personale.
Le aziende, in questo periodo si sono rese conto che la tipologia di lavoro in “smart working” comporta dei risparmi notevoli, specialmente per quanto riguarda i costi fissi e quindi potrebbero continuare ad operare con questa metodologia, aumentando le riunioni e gli incontri in presenza, ma togliendo ad esempio costi di luce, pulizia uffici e bollette varie. Un altro vantaggio, indiretto, dello smart working è quello della diminuzione del numero dei pendolari e quindi sia dell’affollamento dei mezzi di trasporto che della riduzione dell’emissione di gas nocivi.
Lo smart working è efficiente
L’analisi dei dati relativa ai mesi nei quali si è operato da casa ha rivelato che l’efficienza non è calata, ma in molti casi è aumentata, in quanto i dipendenti possono conciliare meglio i loro orari e avere una vita sociale e familiare migliore.
Per i dipendenti pubblici lo “smart working” è stato prorogato fino al 31 dicembre con una parte importante, circa il 60%, che opera per alcuni giorni da casa e per altri in ufficio. Il Ministero del Lavoro ha anche invitato le aziende private a promuovere lo smart working, anche se naturalmente tutto si deve basare sulle diverse esigenze organizzative delle aziende. Dato che le previsioni degli esperti sono di “strascichi” almeno per un altro anno, alcune aziende private potrebbero imporre ai propri dipendenti una soluzione simile a quella dei lavoratori pubblici, alternandosi tra casa ed ufficio.
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