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Spazio: nel 2029 sapremo se gli alieni ci stanno ascoltando

Secondo due astrofisici statunitensi entro il 2029 potremmo sapere se gli alieni esistono e ci stanno ascoltando. Ecco cosa hanno scoperto.

Secondo due astrofisici statunitensi entro il 2029 potremmo sapere se gli alieni esistono e ci stanno ascoltando. Ecco cosa hanno scoperto.

Tra sei anni potremmo finalmente scoprire se gli alieni esistono e ci stanno ascoltando. Potrebbe infatti arrivarci una risposta ai segnali radio che abbiamo inviato fuori dalla Terra. A dirlo sono due astrofisici statunitensi. I radiosegnali inviati alle sonde della NASA avrebbero già incrociato quattro stelle.

Gli alieni esistono e ci ascoltano?

Da anni ci si interroga se esistono altre forme di vita intelligente oltre a noi. La risposta al quesito potrebbe arrivare già nel 2029. Eventuali popolazioni extraterrestri potrebbero infatti ritrovarsi a intercettare i radiosegnali che usiamo per comunicare con le sonde spaziali. Ciò potrebbe essere già avvenuto; se così fosse, la risposta potrebbe non tardare ad arrivare. A dirlo sono due astrofisici statunitensi, Howard Isaacson dell’Università di Berkeley e Reilly Derrick della Ucla. I due studiosi sono partiti dall’analisi dei segnali della Deep Space Network (Dns), ovvero la rete internazionale di grandi stazioni di comunicazione radio che dal 1972 la NASA usa per inviare segnali alle sonde lanciate verso i confini del Sistema Solare e oltre, e ricevere da esse dati e comunicazioni. Qualcuno ricorderà le sonde Voyager 1 e 2, le Pioneer 10,11 e la New Horizons. L’obiettivo di queste missioni, in alcuni casi decennali, è stato quello di scoprire se i segnali radio inviati dalla Terra avessero incontrato qualche pianeta extrasolare (esopianeta) che possa ospitare la vita.

 Lo studio

Howard Isaacson e Reilly Derrick hanno cercato di capire quali e quante stelle questi segnali abbiano raggiunto e da quali di esse ci si possa aspettare per prima una risposta. A tal fine hanno fatto ricorso al catalogo stellare della missione GAIA dell’Agenzia Spaziale Europea, ovvero la mappa 3D più precisa delle stelle della nostra galassia, e in particolare delle oltre 330 mila stelle nei dintorni del Sole, entro una distanza di 100 parsec (circa 20 milioni di volte la distanza tra la Terra e il Sole).

Incrociando il percorso effettuato dai segnali inviati dal Dsn con la mappa tracciata dalla missione Gaia dell’Agenzia Spaziale Europea, i due astronomi hanno scoperto che quattro stelle dovrebbero aver già intercettato i segnali del DSN e la più vicina di esse è una nana bianca che si trova a 27 anni luce di distanza dalla Terra. Nel caso in cui queste stelle dovessero trovarsi vicine ad esopianeti abitabili (e abitati), e gli alieni residenti dovessero risponderci, i loro radiosegnali potrebbero raggiungerci tra qualche anno. Gli studiosi dicono che gli abitanti di una delle quattro stelle, che si trova sullo stesso percorso dei segnali ricevuti dalla Pioneer 10, potrebbero aver lanciato una risposta che raggiungerebbe la Terra entro il 2029. Le risposte inviate dalle stelle più lontane, investite dagli scambi radio con la sonda Voyager 2, invece, potrebbero raggiungerci rispettivamente nel 2031 e nel 2033.

Gli esopianeti compatibili con la vita esistono?

Ad ogni modo non è possibile affermare con certezza che attorno a queste stelle ci siano effettivamente pianeti extrasolari (esopianeti) compatibili con la vita, questo perché gli astri in questione sono molto meno brillanti del Sole, dunque distinguere il transito di corpi celesti davanti ad esse è un compito difficile. Dal punto di vista statistico, però, la presenza di esopianeti attorno alle stelle è piuttosto comune, quindi, non ci resta che attendere risposte.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/galassia-spazio-universo-11098/

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