Visti i ritardi nella consegna delle dosi di vaccini da parte di Pfizer, l’Europa guarda alla Russia e apre al vaccino Sputnik V, in attesa di approvazione.
Dal momento che iniziano a scarseggiare le dosi del vaccino anti-Covid sviluppato da Pfizer, per fronteggiare il dilagare del temibile virus, l’Europa guarda alla Russia e al vaccino Sputnik V.
La Germania si è detta pronta a collaborare con Putin per una produzione su vasta scala, prima però attende l’ok dell’agenzia del farmaco.
Angela Merkel ha infatti manifestato “disponibilità a collaborare alla produzione su vasta scala del vaccino russo”, se questo otterrà il via libera dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema).
Nel corso di una conferenza stampa, la cancelliera tedesca ha riferito di aver parlato del vaccino Sputnik V con il presidente russo, al quale ha detto: “se vogliamo cooperare, nonostante le divergenze politiche, possiamo farlo in campo umanitario durante la pandemia”. Intanto, Mosca avrebbe già inviato richiesta di approvazione all’ente regolatorio dei farmaci Ue.
L’Italia pensa all’acquisto di Sputnik V
Dal canto suo, anche l’Italia non ha alcuna preclusione all’acquisto del vaccino russo anti-Covid Sputnik V, previa l’approvazione dell’Ema. Lo ha fatto sapere la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa che, intervenuta nel corso della trasmissione “Radio anch’io” su Radio Uno, ha detto: “Se l’Agenzia europea del farmaco Ema dirà che va bene assolutamente sì, perché non dovremmo?”.
D’altra parte il commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, ha già riferito che la prossima settimana la distribuzione dei vaccini Pfizer calerà del 20%. Le dosi disponibili saranno destinate per i richiami, dunque, quasi sicuramente, resteranno poche fiale per vaccinare nuovi candidati.
“Sono due le cose che possiamo fare – ha detto Arcuri – fare il tifo affinché sia incrementato il volume dei vaccini disponibili, e aspettare con ansia le conclusioni di Ema il 29 gennaio sul vaccino AstraZeneca, per poi difenderci nelle sedi giuridiche deputate”.
Intanto da Bruxelles arrivano rassicurazioni sulla consegna delle dosi di vaccini della Pfizer destinate all’Europa. Un portavoce della Commissione europea ha assicurato che, sulla base di quanto notificato dalla casa farmaceutica americana, i rifornimenti torneranno al 100% e il gap sarà recuperato entro fine febbraio.
Viceversa, dalla sede dell’Ema ad Amsterdam, dove si sta valutando la documentazione, ancora non trapela nulla circa l’approvazione del vaccino AstraZeneca.
L’Ungheria acquista il vaccino russo
Mentre la Germania, l’Italia e altri Paesi dell’Unione Europea attendono l’approvazione dello Sputnik V da parte dell’Ema, l’Ungheria, stanca dei ritardi di Pfizer, ha firmato un accordo per acquistare “grandi quantità” del vaccino russo, nonostante non sia stato ancora esaminato dalle autorità sanitarie europee. Ad annunciarlo è stato il ministro degli Esteri Peter Szijjarto, in visita a Mosca, attraverso un video pubblicato sul suo profilo Facebook.
Anche il Russian Direct Investment Fund, il fondo sovrano russo, nella giornata di ieri aveva comunicato l’approvazione dello Sputnik V da parte dell’Istituto Nazionale di Farmacia e Nutrizione dell’Ungheria. L’Ungheria è quindi la prima nazione europea ad aver autorizzato la somministrazione in emergenza del vaccino russo.
“Se da Bruxelles le dosi arrivano con questa velocità siamo costretti a ricorrere a fonti alternative”, ha spiegato il ministro ungherese Gergely Gulyas.
Tuttavia la Commissione Europea ha affermato che la decisione dell’Ungheria “rischia di minare la fiducia dei cittadini nei confronti dell’agenzia di regolazione” e ha sottolineato che qualsiasi Stato membro che decida di distribuire un medicinale ai sensi della clausola d’emergenza ha la piena responsabilità in caso di insorgenza di gravi effetti collaterali.
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