A partire da ieri è scattato l’obbligo del super green pass a lavoro per gli over 50. Scopriamo tutte le ultime novità.
A partire da ieri 14 febbraio, chi viene trovato al lavoro senza super green pass rischia, se over 50, una multa dai 600 ai 1.500 euro. Le sanzioni saranno effettuato anche al datore di lavoro che garantisce l’accesso libero ai dipendenti over 50 non muniti di super green pass.
Super green pass: obbligatorio fino al 15 giugno
A partire dal 14 febbraio per gli over 50 è scattato l‘obbligo di Super Green Pass (o Green Pass rafforzato) per recarsi al lavoro. Stop alla corsa ai tamponi, perché questo tipo di lasciapassare, a differenza del precedente Green Pass base, non può essere ottenuto con un tampone rapido o molecolare (ovviamente negativo). E’ invece necessario essersi vaccinati o essere guariti dalla malattia. Più precisamente: dopo la prima dose, è valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione e fino alla dose successiva; dopo la seconda dose, è valido per sei mesi; dopo la dose di richiamo è illimitato.
Niente obbligo solo in caso di comprovate controindicazioni cliniche per il vaccino, documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal medico vaccinatore, come chiariscono le Faq dedicate del ministero. Quanto a chi ha contratto la malattia, l’avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale, comprovata dalla notifica effettuata dal medico curante, determina il differimento della vaccinazione.
Chi viene trovato al lavoro senza certificato verde rafforzato, rischia – se over50 – una multa dai 600 ai 1.500 euro. E possono scattare sanzioni, se la mancanza si prolunga per oltre 4 giorni, fino alla sospensione dal servizio e dallo stipendio. Sanzioni anche per il datore di lavoro che non controlla: da 400 fino a mille euro. L’obbligo scadrà il 15 giugno. Nella stessa data potrebbe essere abolito anche il Green pass base.
La Lega, con un emendamento al decreto sull’obbligo vaccinale, ha chiesto di eliminare la Carta Verde con lo scadere dello stato di emergenza, il 31 marzo prossimo. Ma il mondo scientifico dissente: a partire dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, chirurgo, che più volte ha raccomandato di togliere le misure di cautela sì, ma con gradualità. E a dispetto dei buoni dati sul contagio e la trasmissibilità, lo stesso ECDC ha chiarito che la pandemia non è finita e che Omicron potrebbe non essere l’ultima variante che vediamo, con la possibilità, invece, che lasci il passo ad una più pericolosa.
Fonte Immagine: https://pixabay.com/it/photos/donna-uomo-il-computer-portatile-5916335/
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