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Superbonus 110%, il Governo boccia la proroga

Il governo Draghi ha bocciato la proroga del superbonus 110%. I fondi stanziati sono già finiti; allo studio nuove soluzioni per aiutare le imprese che hanno già avviato i lavori.

Il governo Draghi ha bocciato la proroga del superbonus 110%. I fondi stanziati sono già finiti; allo studio nuove soluzioni per aiutare le imprese che hanno già avviato i lavori.

Il Superbonus 110% non sarà prorogato. Le risorse stanziate per questa misura sono già state esaurite e dunque il governo avrebbe deciso di dire no al rifinanziamento, ma sarebbe pronto a trattare con la maggioranza la possibile cessione dei crediti prodotti dai bonus edilizi non solo alle banche, ma a tutti i soggetti professionali e le partite Iva, escludendo solo i privati, per consentire alle imprese con lavori già avviati di sbloccare i cantieri. Secondo le agenzie di stampa è quanto sarebbe emerso durante la riunione tra la maggioranza e l’esecutivo alla Camera, avvenuta in questi giorni.

Che cos’è il superbonus 110%?

Il superbonus 110% è una misura presentata dal secondo governo di Giuseppe Conte nel 2020, che consiste in un insieme di detrazioni per tutti gli interventi edilizi che hanno come scopo l’efficientamento energetico, concepito per consentire ai cittadini e alle aziende di svolgere interventi edilizi a costo zero. Il termine ultimo di presentazione delle domande è fissato al 30 giugno 2022, e fino alla fine dell’anno per gli edifici unifamiliari che al 30 settembre abbiano completato almeno il 30% dei lavori. Tuttavia i fondi stanziati sono finiti prima del tempo.

Superbonus 110%: fondi finiti, niente proroga

Sebbene Mario Draghi ritenesse il superbonus una misura poco efficiente e troppo costosa per lo Stato, ha dovuto confermarla dopo che la proposta aveva ottenuto la maggioranza in Parlamento. Ora, però, stando all’ultimo report dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea), i fondi (33,3 miliardi di euro) stanziati dal governo per agevolare gli interventi edilizi, che avrebbero dovuto coprire tutte le richieste di finanziamento fino alla fine del 2022, sono finiti (già nel corso della prima metà di giugno). I bonus finora prenotati sono  superiori alle risorse disponibili (al 31 maggio sono stati prenotati ben 33,7 miliardi di euro). Il governo avrebbe deciso di non rifinanziare la misura, ma starebbe lavorando ad una soluzione per sbloccare la situazione di stallo in cui si trova ora il settore edilizio, per consentire alle imprese con i lavori già avviati di far ripartire i cantieri. Se le imprese non ricevono i fondi del superbonus 110%, infatti, i lavori si fermano.

Durante la riunione – a cui, oltre a un rappresentante per ogni gruppo, erano presenti il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, la sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento Debora Bergamini e Laura Castelli, vice ministro all’Economia – sarebbe emersa la possibilità di intervenire sul meccanismo delle cessioni per estenderle anche a tutti i soggetti professionali e le partite Iva, esclusi i privati, non solo alle banche.

“Durante il confronto tra il Governo e le forze di maggioranza sul Superbonus 110% abbiamo sottolineato la necessità di una maggiore consapevolezza della grave crisi in cui le manovre correttive frettolose del Governo sulla cessione dei crediti fiscali hanno gettato imprese e famiglie”, ha detto Luca Sut, vicepresidente del gruppo M5S alla Camera.

“Restiamo in attesa della riformulazione dei nostri emendamenti finalizzati a sbloccare i crediti incagliati nei cassetti fiscali e a farne ripartire la circolazione, ma non si può correre il rischio di mettere in campo un provvedimento che non risolva definitivamente il problema. Ci confronteremo con le imprese edili e del settore bancario e con le associazioni di categoria coinvolte per valutare la riformulazione del Governo: un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie chiedono alle Istituzioni di portarle fuori dal limbo in cui si sono ritrovate a causa dello ‘stop and go’ normativo di questi mesi”, ha aggiunto.

L’incontro tra Cna e ministro dell’Economia

Per parlare di superbonus si sono incontrati anche il presidente della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), Dario Costantini, il segretario generale, Sergio Silvestrini e il ministro dell’Economia e delle Finanze, Daniele Franco, nella sede del Ministero.

Nel corso dell’incontro il presidente e il segretario hanno sottolineato “le preoccupanti difficoltà per decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni che non riescono a cedere i crediti d’imposta legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili a causa del congelamento del mercato”.

Il ministro Franco, come si legge in una nota della confederazione, “ha ascoltato con attenzione il quadro illustrato dalla Cna, sottolineando che il tema è all’attenzione del Governo”.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/architetto-piano-costruzione-3979490/

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