L’Antitrust ha oscurato un sito che prometteva di vendere, mediante la modalità dell’e-commerce, un test per l’autodiagnosi del Coronavirus. Il nome del dispositivo in questione è Rapid Test Covid-19, commercializzato al costo di 24,86 euro. La motivazione che ha spinto l’Autorità a oscurare il portale di e-commerce che vendeva il Rapid Test Covid-19 è stata sintetizzata con la frase “comportamento scorretto e ingannevole”, affidando alla guardia di finanza l’azione pratica di sospendere qualsiasi attività del sito e la relativa pubblicità del prodotto.
Modalità di promozione aggressiva e ingannevole
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha definito la modalità di promozione del Rapid Test Covid-19 come aggressiva e ingannevole. Aggressiva perché il sito faceva leva sull’allarme generato dalla diffusione dei contagi da Coronavirus in Italia e nel resto del mondo, oltre a riportare le ultime notizie (false) sulle difficoltà che il sistema sanitario italiano starebbe riscontrando nel reperire i tamponi per eseguire i test. Ingannevole perché il Rapid Test Covid-19 viene reclamizzato come un dispositivo che consentirebbe a chiunque di effettuare un’auto-diagnosi all’interno della propria abitazione, senza la necessità di recarsi in ospedale o presso qualsiasi altra struttura adibita allo scopo.
Nello stesso comunicato, l’Antitrust ha ribadito che nei prossimi giorni e settimane continuerà a monitorare costantemente i siti di e-commerce che si renderanno protagonisti di azioni ingannevoli e scorrette ai danni dei cittadini, senza escludere misure drastiche come l’oscuramento del sito.
False le notizie sulla presunta carenza di tamponi
Negli ultimi giorni stanno circolando sui social notizie riguardanti la presunta carenza di tamponi in Italia. Annunci di questo genere sono da derubricare alla voce fake news; non è vero infatti che in Italia non ci sono tamponi a sufficienza per diagnosticare la presenza o meno del virus Covid-19 nelle persone sottoposte all’esame. Lo ha ripetuto di recente anche Luigi Di Maio, ex vicepremier e attuale ministro degli Esteri.
A mancare sono invece i ventilatori e le mascherine. Per questo motivo numerose aziende del Paese stanno convertendo la propria produzione come richiesto dal Governo, al fine di soddisfare la domanda di ventilatori e altre componenti indispensabili per il ricovero dei pazienti più gravi. Tra le aziende in primo piano vi sono Fiat Chrysler Automobiles, Ferrari e Magneti Marelli, che stanno convertendo determinate sedi per la produzione di ventilatori polmonari in collaborazione con Siare (Siare Engineering International Group), leader in Italia nella realizzazione di attrezzature mediche.