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Vaccini, Curcio: siamo in guerra, servono norme di guerra

In occasione dell’inaugurazione del maxi-hub vaccinale della Fiera di Genova, il capo della protezione civile nazionale Curcio ha parlato della campagna di vaccinazione in Italia.

In occasione dell’inaugurazione del maxi-hub vaccinale della Fiera di Genova, il capo della protezione civile nazionale Curcio ha parlato della campagna di vaccinazione in Italia.

Il tour per la campagna vaccinale anti-Covid in Italia ha fatto oggi tappa a Genova, dove il capo della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio, assieme al commissario all’emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha inaugurato l’apertura del maxi-hub vaccinale della Fiera. Mercoledì prossimo, 31 marzo, saranno in Lombardia.

Curcio a Genova: “Non siamo qui a fare classifiche”

A margine del suo intervento, parlando della campagna vaccinale, Curcio ha detto: “Noi siamo in guerra. Servono norme da guerra. E mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall’impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l’operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica. Fateci vedere cosa sapete fare, così che noi possiamo trasferirlo a livello nazionale come best practice da mettere in atto tutti insieme”.

Sulle differenze tra Regioni ha poi aggiunto: “Non siamo qua a fare classifiche”, facendo riferimento anche alla presenza del Commissario all’emergenza Coronavirus Francesco Paolo Figliuolo. “Non fermiamoci ai numeri ma utilizziamoli per fare un salto in avanti. A noi interessa che il sistema paese vada avanti insieme, ognuno con le possibilità che ha e magari supportando dove c’è necessità. Sappiamo che i valori numerici possono avere un valore diverso in alcune parti d’Italia. A noi interessa ci si vaccini”, ha proseguito.

“A me non interessano numeri e numerini, si parla di 70-72 per cento per ogni Regione, ma non bisogna basarsi sulle percentuali. Fateci vedere anche le criticità, così le intercettiamo per lavorare insieme e risolverle. Qui ognuno fa un pezzettino o altrimenti non ne usciamo. E i famosi 500mila vaccini al giorno li raggiungeremo se ognuno farà il suo pezzettino”, ha concluso.

Figliuolo: “In arrivo 3 milioni di dosi”

Nell’inaugurare il maxi hub vaccinale della Fiera di Genova, tra le altre cose, il generale Francesco Paolo Figliuolo ha detto: “Ci ho messo la faccia con le 500 mila vaccinazioni al giorno dall’ultima settimana di aprile. Come italiani siamo spesso tacciati come quelli che tagliano i nastri. Ma oggi non siamo venuti a fare passerella: abbiamo visto inoculare vaccini e questo è ciò che dobbiamo fare”.

“L’apertura di questo centro da 50 linee vaccinali, che si aggiunge ai 2000 punti vaccinali che abbiamo, dimostra qual è la strategia della campagna: la capillarizzazione da una parte, e la Liguria lo aveva fatto nei paesi più inaccessibili, insieme all’apertura dei grandi hub nelle aree metropolitane”, ha aggiunto. “Questo hub a pieno regime può fare 5 mila vaccinazioni. Per la Liguria, è prevista una media di 13 mila e 200 vaccini al giorno: i 5 mila di questo hub mi danno la certezza di dire al premier che con la Liguria ci siamo”, ha detto ancora.

“Sono convinto – ha proseguito Figliuolo che l’Italia ce la faccia. Al sindaco di Genova ho detto che è stato un coraggioso: lui ha detto voglio vedere la Liguria prima regione ad essere vaccinata. Questo è un auspicio ma sono sicuro che sarà una realtà”.

Sul coinvolgimento della sanità privata nella campagna di vaccinazione il commissario all’emergenza Coronavirus ha poi dichiarato: “Le regioni hanno i loro modelli, a me interessa che raggiungano i numeri. E per raggiungere i numeri, io sono disposto a qualsiasi cosa rientri nella legalità”. Inoltre, sull’avvio delle vaccinazioni nelle farmacie in Liguria, ha detto:”è veramente una buona pratica e ne abbiamo anche altre”.

Figliuolo ha anche confermato l’arrivo di tre milioni di dosi di vaccini: “Il piano vaccinale non deve cambiare ogni due settimane: le Regioni hanno la programmazione bimensile delle aziende più grandi. Di Pfizer e AstraZeneca sanno già cosa arriva fino a fine aprile. Confermo i circa tre milioni di dosi per fine mese, che ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende. E di questo ritengo si debba dare atto all’intervento del nostro primo ministro”, ha detto.  

 ”È chiaro – ha concluso – che le aziende produttrici, che si stanno allineando, non lavorano con scorte ma mettono sul mercato tutto ciò che producono. Hanno difficoltà oggettive a dare un calendario che abbia un orizzonte superiore alle due settimane. Anche perché, una volta infialati i vaccini hanno più di 180 controlli e se uno non va a buon fine, tutto il lotto viene fermato. Nelle ultime settimane, non abbiamo avuto alcun ritardo di questo tipo”.

fonte immagine: https://www.facebook.com/DPCgov/photos/pcb.965406107576621/965402014243697/

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