L’assenza del vaccino antinfluenzale ad oggi, data la situazione, si fa sentire ancora di più in Italia. Attualmente la situazione vaccini sta mandando in tilt studi medici e Asl, travolti da migliaia di richieste di vaccinazione alla quale non è possibile rispondere. In tutta Italia il denominatore è lo stesso, un interrogativo, ovvero: quando arriveranno le dosi del vaccino antinfluenzale?
Secondo gli esperti e secondo alcuni recenti studi sembra proprio che il picco arriverà nel mese di gennaio, ma questa volta milioni di italiani hanno deciso di aderire alla campagna di vaccinazione avviata ad ottobre scorso. Sarà la paura del Covid-19, oppure di finire al pronto soccorso?
Vaccino antinfluenzale: alcune informazioni
La vaccinazione, come è stato più volte dichiarato, è gratuita se svolta dal medico di base per anziani e pazienti con malattie croniche. Quest’anno, il Servizio sanitario nazionale, data la situazione Covid e data l’alta richiesta, ha deciso di acquistare 17 milioni di dosi, contro le 11 dello scorso anno.
Ad avere la peggio quest’anno sono state le farmacie che sono state approvvigionate, attualmente, solo con 250 mila dosi contro il milione dello scorso anno. In farmacia il vaccino è a pagamento ma praticamente, a conti fatti, non c’è. La situazione attuale sul vaccino antinfluenzale è drastica: per gli adulti che non presentano alcuna particolare patologia, al momento, non vi è la disponibilità del vaccino.
Le aziende frazionano la distribuzione del vaccino antinfluenzale
Per le Asl attualmente gli arrivi delle dosi di vaccino sono differenziati in quanto diverse Regioni hanno effettuato gare plurime e le aziende sono di conseguenza costrette a frazionarne la distribuzione.
Nella Capitale, attualmente, sembra essere stata avviata una vera e propria caccia al vaccino: una prima consegna ha permesso di vaccinare qualche migliaio di persone, poi sembra essere arrivato lo stop, che si spera non sia definitivo. La maggior parte delle dosi dovrà ancora essere consegnata, e la popolazione spera di averla prima del termine del mese di dicembre. Introvabili anche quelli a pagamento.
Le Asl, data la situazione, si sono rivolte direttamente ai cittadini che non rientrano nelle categorie a rischio, chiedendo loro di richiamare a dicembre. Ma anche per quelli a rischio la strada preferenziale del medico di base è bloccata. «Non sappiamo più cosa rispondere – sottolinea Pier Luigi Bartoletti della Fimmg di Roma – sapevamo che le dosi dovevano arrivare dopo l’8 novembre. Speriamo nella prossima settimana».
La situazione in Lombardia
In Lombardia la situazione è differente: «È stato acquisito il vaccino quadrivalente adiuvato e anche quello nasale, per i bambini – spiega il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi – le dosi però stanno arrivando a macchia di leopardo». Le vaccinazioni sono già iniziate, anche in strada, e vengono effettuate nella tensostruttura della Protezione civile oppure all’Aler di via Calveirate.
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