L’azienda biofarmaceutica britannica AstraZeneca ha inviato la richiesta di autorizzazione per il suo vaccino all’Ema, l’agenzia europea per il farmaco. Intanto in Italia sono arrivate le prime dosi del vaccino Moderna.
Vaccino AstraZeneca, si attende l’autorizzazione dell’Ema
L’azienda farmaceutica AstraZeneca ha presentato la richiesta di approvazione del suo vaccino – sviluppato in collaborazione con l’Università di Oxford e con la partecipazione dell’italiana Irbm di Pomezia – inviando il suo dossier all’Ema, l’agenzia europea per il farmaco.
Lo ha comunicato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, attraverso Twitter, dove ha annunciato la “buona notizia”. “AstraZeneca ha presentato il dossier all’Agenzia europea del farmaco (Ema) per far autorizzare il suo vaccino in Ue. L’Ema valuterà la sicurezza e l’efficacia del vaccino”, ha scritto la presidente. “Una volta che il vaccino avrà ricevuto un parere scientifico positivo lavoreremo a tutta velocità per autorizzare l’uso in Europa”, ha concluso.
Il vaccino AstraZeneca è stato tra i primi ad essere sviluppato. Aveva già ottenuto l’approvazione lo scorso 30 dicembre nel Regno Unito, dove hanno iniziato a somministrarlo a partire dal 4 gennaio, e in altri Paesi. I ricercatori avevano sperimentato una dose e mezza che si era rivelata più efficace di due dosi. Tuttavia, si sono resi necessari atri test per validarne l’effettiva efficacia, anche in seguito ad alcune polemiche nella comunità scientifica. Sembrava improbabile che il via libera potesse arrivare entro gennaio, invece ora c’è la possibilità che una decisione arrivi entro il 29 gennaio.
Vaccino Moderna, arrivate le prime dosi in Italia
Intanto, nella notte tra lunedí e martedí, nel nostro Paese sono arrivate – a bordo di un furgone partito dal Belgio, accompagnato da guardie giurate fino all’arrivo in Italia, dove poi la scorta è passata ai carabinieri di Laives – le prime 47 mila dosi del vaccino anti-covid sviluppato da Moderna, destinate all’Istituto superiore di Sanità, da dove, come stabilito dal commissario straordinario Domenico Arcuri, saranno distribuite alle prime 4-5 regioni.
Da ogni fiala prodotta da Moderna – come riporta il documento che riassume le caratteristiche del vaccino, pubblicato sul sito dell’Aifa – è possibile ricavare 10 dosi da 0,5 ml ciascuna, da somministrare a distanza di 28 giorni l’una dall’altra. In Italia, come stabilito dagli accordi europei sul piano di distribuzione dei vaccini, sono attesi almeno 10,7 milioni di dosi del vaccino Moderna.
Il Piano strategico del governo italiano prevede l’arrivo di 40,4 milioni di dosi AstraZeneca, 26,9 milioni di dosi del vaccino Pfizer-Biontech, 50,8 milioni di quello Johnson&Johnson, 40,4 milioni di Sanofi/GSK, 30,9 milioni di CureVac e 10,7 milioni di Moderna; in totale il 13,46% delle circa 200 miliardi di dosi acquisite a livello europeo.
L’obiettivo è quello di immunizzare 13 milioni di persone in tre mesi. In caso di ulteriori ritardi nell’autorizzazione degli altri vaccini, però, questo obiettivo sarebbe a rischio.
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