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Vaccino: in Lombardia prenotazioni tramite Poste Italiane
Al via da domani, venerdì 2 aprile, in Lombardia le prenotazioni del vaccino anti-Covid tramite il portale di Poste italiane. Ecco come fare.
Al via da domani, venerdì 2 aprile, in Lombardia le prenotazioni del vaccino anti-Covid tramite il portale di Poste italiane. Ecco come fare.
Da domani, venerdì 2 aprile, in Lombardia sarà possibile prenotare i vaccini anti-Covid su un nuovo portale messo a punto con la collaborazione di Poste Italiane, ma anche tramite call center, sportelli Postamat e postino. Si parte con le prenotazioni dei cittadini di età compresa tra i 75 e i 79 anni, che saranno vaccinati dal 12 aprile. Dal 15 aprile saranno inoltre aperte le adesioni per le persone tra 70 e 74 anni. Seguiranno poi le fasce di età più giovani.
La nuova piattaforma di prenotazione delle vaccinazioni anti-covid della Regione Lombardia in collaborazione con Poste Italiane è stata ufficialmente presentata questa mattina dal presidente della Regione, Attilio Fontana, e dalla vicepresidente, Letizia Moratti, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia, a cui erano presenti anche l’assessore alla Protezione civile Pietro Foroni, il coordinatore della campagna vaccinale Guido Bertolaso e il chief digital technology operating officer di Poste Italiane Mirko Mischiatti.
Vaccino Covid in Lombardia: come prenotarsi
Per prenotare il vaccino anti-Covid da domani, venerdì 2 aprile, in Lombardia basterà collegarsi al sito prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it che è già online. La prenotazione potrà essere effettuata via web o app, da qualsiasi dispositivo fisso o mobile. Oltre a dare il consenso al trattamento dei dati personali, occorrerà inserire il numero di tessera sanitaria, il codice fiscale, il cap e il numero di cellulare per ricevere la conferma. Completato l’inserimento dei dati il sistema mostrerà i centri vaccinali più vicini, le date e gli orari disponibili; il cittadino potrà dunque scegliere il luogo e la data che preferisce. Una volta terminata la procedura, si riceverà la conferma da stampare.
Tuttavia, come anticipato, ci si potrà prenotare anche chiamando il numero gratuito 800.894.545, fino ad ora disponibile solo per offrire informazioni, oppure recandosi agli sportelli Atm Postamat (basterà inserire il numero di tessera sanitaria e seguire le indicazioni) o tramite il palmare in dotazione dei quattromila postini al lavoro in Lombardia. Ci si può infatti rivolgere ai postini per prenotare il vaccino. Essi inseriranno i dati tramite il palmare e, una volta terminata la procedura, rilasceranno una ricevuta con data, orario e centro di somministrazione.
Chi può prenotare il vaccino da domani?
Come detto, a partire dalla mattinata di domani potranno prenotarsi i cittadini lombardi di età compresa tra i 75 e i 79 anni, che saranno vaccinati a partire dal 12 aprile. L’obiettivo è somministrare circa 35mila dosi al giorno e terminare l’inoculazione della prima dose per questa categoria entro il 26 di aprile. Dal 15 aprile le prenotazioni saranno aperte anche alle persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni, a cui il vaccino verrà somministrato a partire dal 27 aprile con l’obiettivo di concludere la prima dose tra l’8 e il 12 maggio.
In base alla disponibilità delle dosi, e se verranno rispettati i tempi stabiliti, si procederà poi con le prenotazioni delle persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni, che potranno aderire alla campagna vaccinale a partire dal 22 aprile, Per questa categoria le vaccinazioni dovrebbero partire dal 13 maggio. La prima dose dovrebbe essere somministrata entro il 9 giugno. A metà di maggio dovrebbero quindi essere avviate le prenotazioni per la categoria 50-59 anni, a cui la prima dose del vaccino dovrebbe essere inoculata tra fine maggio e la metà di giugno. A seguire si potrà dare il via libera alle prenotazioni degli under 49.
Le prenotazioni sul portale sono aperte anche alle persone vulnerabili e ai disabili.
L’intervento di Guido Bertolaso
Durante la conferenza a Palazzo Lombardia il coordinatore della campagna vaccinale Giudo Bertolaso ha spiegato che la campagna, con la somministrazione della prima dose a tutti i lombardi – anche quelli sotto ai 49 anni d’età – si concluderà nella migliore delle ipotesi il 18 di luglio, se ci saranno i milioni di vaccini previsti per la Lombardia. Se invece le dosi dovessero arrivare in ritardo, si andrà al 20 di ottobre, con una dose almeno per ogni cittadino lombardo: “Si potrebbe iniziare a prenotarsi dal 13 giugno per vaccinare dal 17 luglio per chiudere il 20 ottobre. O in un’ipotesi di avere tanti vaccini si comincia a prenotare dal 14 maggio, per iniziare a vaccinare l’8 giugno e chiudere verso il 18 luglio. Ma stiamo parlando di proiezioni, che dipendono da quante dosi avremo, e che cambieranno nel tempo, a seconda di quel che succederà”, ha spiegato.
Bertolaso ha poi precisato che la vaccinazione per gli over 80 dovrebbe chiudersi entro l’11 aprile (almeno la prima dose):“Nel week end di Pasqua completiamo prima dose a tutti over 80 lombardi, qualcuno sicuramente rim arrà fuori, ma chiamando il numero verde, chi si è registrato e non ha ricevuto nessuna comunicazione può essere vaccinato entro 11 aprile. Negli ultimi 4 giorni si sono iscritti altri 6 mila over 80 e li stanno inserendo nella programmazione, sono 386 mila dosi previste in questi giorni”,
“Il Governo ha ipotizzato di far arrivare alla Lombardia 65 mila dosi al giorno fino al 30 aprile e dal primo maggio 144 mila dosi, per cui si può arrivare a mille linee vaccinali che somministreranno il siero a 12 persone all’ora dalle 8 alle 20. Nelle stesse strutture poi amplieremo le linee vaccinali. A Malpensa ieri c’erano 12 linee ma sono predisposti box per avere priima 24 linee e poi 36 linee. Alle imprese consentiremo di vaccinare in questi maxi centri nelle linee a loro dedicate, tramite un loro medico competente o strutture sanitarie private che vorranno coinvolgere nella vaccinazione dei loro dipendenti. Nei centri massivi anche postazioni per medici di famiglia e coop di medici di base”, ha concluso il coordinatore della campagna vaccinale.
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Nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto
Il giocatore dell’Inter Acerbi assolto
Nel mondo dello sport, ogni tanto emergono controversie che scuotono gli appassionati e la comunità sportiva nel suo complesso. Una di queste situazioni si è verificata recentemente nel calcio italiano, coinvolgendo due giocatori di spicco: Juan Jesus del Napoli e Francesco Acerbi dell’Inter. La controversia è stata generata da presunte accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus durante un incontro sul campo. Tuttavia, dopo un’attenta indagine, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus: Acerbi assolto. Le autorità sottolineano la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse.
Questa vicenda ha suscitato grande interesse e dibattito nell’ambito del calcio italiano e internazionale, con molti media che hanno seguito da vicino lo sviluppo della situazione. Tuttavia, è importante analizzare i fatti in modo obiettivo e approfondito, evitando di lasciarsi trascinare da speculazioni e rumor. In questo articolo, esamineremo attentamente gli eventi che hanno portato a questa controversia, analizzando le prove disponibili e le conclusioni delle autorità competenti.
Il diverbio
La vicenda ha avuto origine durante un match di alto profilo tra Napoli e Inter, due delle squadre più importanti della Serie A italiana. Durante la partita, si è verificato un alterco tra Juan Jesus e Francesco Acerbi, che ha attirato l’attenzione degli spettatori e dei media. In seguito alla partita, sono emerse voci secondo cui Acerbi avrebbe rivolto insulti razzisti a Juan Jesus durante l’incontro. Queste accuse hanno immediatamente scatenato una forte reazione da parte dell’opinione pubblica e dei dirigenti sportivi, che hanno chiesto un’indagine approfondita sull’incidente.
Le autorità competenti hanno avviato un’indagine immediata per fare chiarezza sulla situazione. Sono stati interpellati arbitri, giocatori e testimoni oculari presenti durante la partita al fine di raccogliere prove e testimonianze utili per stabilire la verità. Tuttavia, nonostante gli sforzi profusi, non è emerso alcun elemento che confermasse le accuse di comportamento razzista da parte di Acerbi. Le testimonianze raccolte non hanno fornito alcun riscontro sostanziale alle accuse, e le immagini delle telecamere presenti allo stadio non hanno rilevato comportamenti sospetti o discriminatori da parte del giocatore dell’Inter.
Mancanza di prove concrete
Di fronte alla mancanza di prove concrete, le autorità incaricate dell’indagine hanno concluso che non vi erano elementi sufficienti per sostenere le accuse di razzismo nei confronti di Acerbi. Questa decisione ha sollevato un sospiro di sollievo tra i sostenitori dell’Inter e ha posto fine alla speculazione mediatica che aveva circondato l’incidente. Tuttavia, è importante sottolineare che la questione del razzismo nello sport resta un tema di grande importanza e sensibilità, e deve essere affrontato con la massima serietà e determinazione.
La controversia tra Juan Jesus e Francesco Acerbi ha messo in luce l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con una mentalità aperta e inclusiva. Sebbene in questo caso specifico non siano emerse prove di comportamento razzista, è fondamentale rimanere vigili e pronti a intervenire ogni volta che si verificano episodi di discriminazione o intolleranza. Le squadre, le istituzioni sportive e gli organi preposti devono lavorare insieme per promuovere un ambiente di gioco sano e rispettoso, in cui ogni giocatore si senta al sicuro e rispettato.
Sport e razzismo
La vicenda che ha coinvolto Juan Jesus e Francesco Acerbi ha evidenziato l’importanza di affrontare le questioni legate al razzismo nello sport con responsabilità e determinazione. Sebbene le accuse di comportamento razzista nei confronti di Acerbi siano state respinte per mancanza di prove, questo episodio ci ricorda che il lavoro per combattere il razzismo nello sport è tutt’altro che concluso. È fondamentale continuare a sensibilizzare giocatori, tifosi e dirigenti sulle conseguenze negative del razzismo e lavorare insieme per creare un ambiente di gioco inclusivo e rispettoso per tutti. Solo così possiamo assicurare che lo sport rimanga un veicolo di unità e integrazione, capace di superare le barriere culturali e promuovere valori universali di solidarietà e tolleranza.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/martelletto-giustizia-giudice-7499911/]
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Crolla il ponte di Baltimora per un’urto con una nave cargo
Il recente crollo del ponte a Baltimora ha scosso gli Stati Uniti, suscitando preoccupazione e interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture. L’incidente è stato causato dall’urto di una nave cargo, che ha portato al cedimento del ponte, generando conseguenze disastrose. In questo articolo, esploreremo gli eventi che hanno portato a questa tragedia, le sue implicazioni e le misure necessarie per prevenire simili incidenti in futuro.
La Cronaca dell’Incidente
La città di Baltimora è stata scossa da un evento tragico quando un ponte importante è crollato dopo essere stato colpito da una nave cargo. L’incidente ha avuto luogo durante le operazioni di navigazione della nave nel porto di Baltimora. Secondo i rapporti preliminari, la nave ha perso il controllo a causa di condizioni meteorologiche avverse o guasti tecnici, finendo per urtare violentemente contro il pilone centrale del ponte.
Le immagini e i video dell’incidente hanno rapidamente fatto il giro dei media e dei social media, mostrando la devastazione causata dal crollo del ponte e l’impatto sulla circolazione stradale e marittima della zona. Le autorità locali hanno prontamente avviato operazioni di soccorso e recupero, ma il bilancio delle vittime è risultato tragico, con numerose persone ferite e alcune purtroppo decedute.
Le Cause dell’Incidente
Le indagini sull’incidente sono ancora in corso, ma finora sembra che una combinazione di fattori abbia contribuito alla tragedia. Le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aver compromesso la visibilità e la manovrabilità della nave, mentre guasti tecnici o errori umani potrebbero aver aggravato la situazione. È chiaro che la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime deve essere rafforzata per evitare che simili incidenti si ripetano in futuro.
Implicazioni e Conseguenze
L’urto della nave cargo e il conseguente crollo del ponte hanno avuto una serie di conseguenze immediate e a lungo termine. Oltre alle perdite umane e ai danni materiali, l’incidente ha interrotto la circolazione stradale e marittima nella zona, con ripercussioni sul trasporto di merci e sulle attività economiche locali. Inoltre, ha sollevato preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture in tutta la nazione, mettendo in evidenza la necessità di un’attenta manutenzione e supervisione.
Misure di Prevenzione e Sicurezza
Per prevenire futuri incidenti simili, è fondamentale adottare misure efficaci di prevenzione e sicurezza. Queste possono includere controlli più rigorosi sulle condizioni delle navi e delle infrastrutture portuali, la formazione adeguata degli equipaggi e l’implementazione di tecnologie avanzate per monitorare e gestire il traffico marittimo. Inoltre, è essenziale migliorare la manutenzione e il monitoraggio delle infrastrutture esistenti per garantire la loro sicurezza e integrità a lungo termine.
L’incidente del crollo del ponte a Baltimora è stato un evento tragico che ha messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture e la necessità di rafforzare le misure di sicurezza e prevenzione. È fondamentale che le autorità locali e nazionali agiscano prontamente per implementare le raccomandazioni emerse dalle indagini sull’incidente e per garantire la sicurezza delle infrastrutture e delle operazioni marittime in tutto il paese. Solo attraverso un impegno congiunto e un investimento continuo nella sicurezza delle infrastrutture possiamo evitare tragedie simili e proteggere le vite e le proprietà dei nostri cittadini.
[fonte immagine: https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/usa-ponte-baltimora-crolla-schianto-nave_79670268-202402k.shtml]
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Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?
Nel vasto regno dello spazio, l’unione tra la tecnologia spaziale e l’intelligenza artificiale sta aprendo nuove frontiere e offrendo soluzioni innovative. Uno degli sviluppi più significativi di questa convergenza è l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale (IA). Cosa succede se si affida un satellite all’intelligenza artificiale?
Il matrimonio tra spazio e IA
Gli satelliti sono stati a lungo strumenti vitali per esplorare e comprendere lo spazio, oltre che per fornire servizi essenziali sulla Terra, come la comunicazione, la navigazione e l’osservazione della Terra. Tuttavia, i tradizionali satelliti sono stati progettati con sistemi di controllo e monitoraggio umani. Qui entra in gioco l’intelligenza artificiale.
L’intelligenza artificiale offre la capacità di elaborare enormi quantità di dati in tempo reale, di apprendere da essi e di prendere decisioni autonome. Applicata ai satelliti, l’IA consente una maggiore autonomia operativa, riducendo la dipendenza dai comandi umani e consentendo una risposta più rapida agli eventi in tempo reale.
Applicazioni dei satelliti con intelligenza artificiale
1. Osservazione della Terra: Gli satelliti dotati di IA possono analizzare i dati raccolti dalle immagini satellitari per rilevare cambiamenti ambientali, monitorare il clima, identificare fenomeni naturali e fornire informazioni cruciali per la gestione delle risorse naturali e la mitigazione dei disastri.
2. Navigazione spaziale: L’IA può ottimizzare le rotte dei satelliti per massimizzare l’efficienza energetica e ridurre il rischio di collisioni nello spazio congestionato.
3. Comunicazioni: L’IA può migliorare la gestione delle reti satellitari, ottimizzando la distribuzione delle risorse e garantendo una connettività affidabile anche nelle condizioni più sfavorevoli.
4. Esplorazione spaziale: L’intelligenza artificiale può consentire ai satelliti di adattarsi e reagire autonomamente alle condizioni ambientali in esplorazioni oltre il nostro sistema solare, rendendo possibili missioni più complesse e ambiziose.
Vantaggi dell’IA nei satelliti
– Riduzione dei costi: Con l’IA, i satelliti possono operare in modo più efficiente, riducendo la necessità di costose missioni di manutenzione e aggiornamento.
– Risposta rapida: Grazie alla capacità di elaborazione in tempo reale, i satelliti con IA possono rilevare e rispondere agli eventi quasi istantaneamente, consentendo una migliore gestione delle emergenze e delle crisi.
– Miglioramento delle prestazioni: L’IA può ottimizzare le operazioni dei satelliti, migliorando la precisione delle misurazioni e l’affidabilità dei servizi forniti.
Sfide e considerazioni etiche
Nonostante i numerosi vantaggi, l’affidamento di satelliti all’intelligenza artificiale solleva anche alcune sfide e preoccupazioni:
– Affidabilità: L’affidabilità dei sistemi basati sull’IA è ancora soggetta a questioni di sicurezza e robustezza. Un malfunzionamento dell’IA potrebbe avere gravi conseguenze.
– Privacy e sicurezza: L’uso dell’IA nei satelliti potrebbe sollevare preoccupazioni riguardo alla privacy e alla sicurezza dei dati, specialmente quando si tratta di immagini satellitari ad alta risoluzione.
– Responsabilità: Chi è responsabile in caso di errori o danni causati da decisioni autonome prese dall’IA a bordo dei satelliti? Questa è una domanda importante che richiede una risposta chiara.
Affidare un satellite all’intelligenza artificiale apre un mondo di possibilità nel campo dell’esplorazione spaziale, delle telecomunicazioni e dell’osservazione della Terra. Tuttavia, è fondamentale affrontare le sfide tecniche, etiche e legali associate a questa convergenza. Con una corretta gestione e un’attenta considerazione degli impatti, l’IA potrebbe trasformare radicalmente il settore spaziale, portando a nuove scoperte e benefici per l’umanità.
[fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/terra-spazio-satelliti-monitoraggio-79533/]
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