Il vaccino jolly sarebbe in grado di proteggerci da tutti i coronavirus. Lo studio californiano sta già dando ottimi risultati sulla sperimentazione animale.
La pandemia causata dal nuovo coronavirus ha spinto gli epidemiologi a nuove valutazioni. In seguito alla globalizzazione e al fatto che l’uomo si sposta con maggiore facilità e frequenza, anche i virus riescono a diffondersi con maggiore velocità e capillarità. Gli scienziati non escludono che, in futuro, saremo colpiti da nuove epidemie, rendendo necessario, già da ora, lo studio di farmaci e vaccini più efficaci.
Un vaccino unico
Proprio per contrastare l’insorgenza di nuove epidemie il California Institute of Technology, sta lavorando sullo sviluppo di un vaccino jolly, in grado di proteggerci da tutti i coronavirus. Il Coronavirus che attualmente ci sta affliggendo è il Sars_CoV-2, ma di coronavirus ne esistono molti altri, alcuni ormai pressoché innocui, come quello del comune raffreddore.
Lo studio
Lo studio condotto dal California Institute of Technology è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science, e si basa soprattutto sulla possibilità di contrastare i coronavirus che potrebbero fare il salto di specie. Quindi passare dall’animale all’uomo, causando nuove pandemie. Dallo studio emerge anche qual è la tecnologia alla base della nuova ricerca: il nuovo vaccino utilizzerebbe nanoparticelle a mosaico, che una volta iniettate nell’organismo, insegnano al sistema immunitario a riconoscere e contrastare otto diversi coronavirus. La sperimentazione ora è stata condotta sui topi con ottimi risultati sulla produzione di anticorpi sia per contrastare Sars-CoV-2 ma anche altri virus non presenti nel vaccino.
Vaccino jolly, come funziona
Il vaccino jolly va a sfruttare la tecnologia a nanoparticella a mosaico, ideata all’Università di Oxford. Essa è composta da una sorta di gabbia costituita da 60 proteine. Ogni proteina ha una sorta di “etichetta” su cui i ricercatori hanno attaccato i frammenti delle proteine Spike appartenenti a otto diversi coronavirus presenti nel mondo animale (soprattutto pipistrelli e pangolini). L’intuizione dei ricercatori ha dato i suoi frutti, inducendo nelle cavie la giusta risposta immunitaria. La ricerca ora continua per capire se il “vaccino jolly” previene l’insorgere della malattia sulla cavia. Se i risultati dovessero essere positivi, come ci si aspetta, si passerà alla sperimentazione sull’uomo.
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FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/scienza-laboratorio-ricerca-1029385/