L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) potrebbe dare il suo via libera al vaccino anti-Covid di Novavax entro fine dell’anno. L’annuncio.
L’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha annunciato che entro la fine dell’anno potrebbe dare il suo ok alla commercializzazione del vaccino anti-Covid della casa statunitense Novavax.
L’annuncio dell’Ema
Dopo il susseguirsi di voci, adesso c’è la conferma ufficiale. Il vaccino anti-Covid Nuvaxovid di Novavax potrebbe essere messo in commercio entro la fine dell’anno.
Lo ha detto la direttrice esecutiva dell’Ema, Emma Cooke, in occasione della sessione pubblica di un incontro a Bruxelles tra i ministri della Salute dell’Unione europea: “Il vaccino di Novavax potrebbe venire autorizzato in un futuro molto prossimo”, ha annunciato.
La valutazione iniziata il 17 novembre potrebbe concludersi a breve. Questo prodotto “fornirà una nuova opzione per vaccinare le persone nell’Ue e nel mondo”, ha detto la Cooke.
Novavax: vaccino di nuova generazione
Il vaccino Novavax utilizza una tecnologia diversa rispetto a quella alla base dei vaccini finora autorizzati in Ue; prevede due dosi e può essere conservato in frigorifero.
Si tratta di un vaccino di nuova generazione che ha però alle spalle una lunga storia di studi e prove di sicurezza ed efficacia. Appartiene infatti alla tipologia dei vaccini proteici, già in uso da decenni contro patologie come pertosse, epatite e meningite, herpes zoster e altre infezioni virali.
Il meccanismo alla base di Nuvaxovid è infatti quello delle “proteine ricombinanti”, utilizzato da 30 anni nello sviluppo di vaccini. In pratica, per provocare una risposta immunitaria, questo vaccino fornisce alle cellule proteine e coadiuvanti, anzichè un frammento di codice genetico. E’ realizzato a livello biologico con proteine ricombinate.
Attualmente Nuvaxovid è stato autorizzato per l’uso di emergenza solo in Indonesia e nelle Filippine, ma come si è appreso, anche il Regno Unito avrebbe già ordinato 60 mila dosi.
Questo vaccino potrebbe rappresentare un valido aiuto per i Paesi a basso reddito, dove meno del 6% delle persone sono state vaccinate, perchè ha un costo di produzione contenuto e può essere trasportato e conservato facilmente.
“Il mondo ha bisogno di questi vaccini a base di proteine per raggiungere le popolazioni vulnerabili”, si legge su Nature che cita Nick Jackson, capo dei programmi e delle tecnologie innovative alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations, che ha investito più di 1 miliardo di dollari in cinque vaccini proteici anti-Covid.
Risultati del test
Dal test, svolto prima dell’arrivo delle varianti Delta e Omicron, è emerso che il vaccino di Novavax ha un’efficacia del 90% e sembra fornire un’ottima risposta immunitaria se somministrato dopo una dose di AstraZeneca.
La casa farmaceutica sta già valutando anche l’efficacia del suo vaccino contro la variante Omicron e al contempo ha avviato un progetto per sviluppare un vaccino ad hoc.
L’azienda fa sapere che la produzione su scala commerciale potrebbe iniziare a gennaio 2022. Il vaccino potrà essere somministrato per il momento solo dai 18 anni in su.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/vaccinazione-medicinale-vaccino-5884514/
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