L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato delle FAQ sul proprio sito, in cui è possibile reperire informazioni chiare e precise sul vaccino Pfizer.
L’AIFA, ovvero l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha pubblicato sul proprio sito una serie di chiarimenti sul vaccino Pfizer-BioNTech, in cui si sciolgono numerosi dubbi e si rende noto il contenuto del liquido che viene inoculato. Tutte le FAQ sono state raggruppate in quattro categorie, in cui compaiono diverse domande con le rispettive risposte. Vediamone insieme alcune.
Prima categoria
Nella prima categoria rientrano le informazioni sulle caratteristiche del vaccino. Il Covid-19 “è un vaccino destinato a prevenire la malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) nei soggetti di età pari o superiore a 16 anni. Contiene una molecola denominata RNA messaggero (mRNA) con le istruzioni per produrre una proteina presente su SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19”.
È molto importante sapere che il vaccino non contiene il virus, quindi non può provocare la malattia. Questo perché il vaccino “non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare nuovamente in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo”.
Cosa contiene il vaccino
Nella FAQ dell’Aifa si legge la “ricetta” del vaccino: “Il COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) contiene un RNA messaggero che non può propagare se stesso nelle cellule dell’ospite, ma induce la sintesi di antigeni del virus SARS-CoV-2 (che esso stesso codifica). Gli antigeni S del virus stimolano la risposta anticorpale della persona vaccinata con produzione di anticorpi neutralizzanti. L’RNA messaggero è racchiuso in liposomi formati da ALC-0315 ((4-idrossibutil)azanediil)bis(esano-6,1-diil)bis(2-esildecanoato) e ALC-0159 (2-[(polietilenglicole)-2000]-N,N-ditetradecilacetammide). ALC-0315 e ALC-0159 sono lipidi sintetici che contribuiscono a formare le vescicole che veicolano il vaccino. Il vaccino contiene inoltre altri eccipienti: 1,2-Distearoyl-sn-glycero-3-phosphocholine; colesterolo; potassio cloruro; potassio di idrogeno fosfato; Sodio cloruro; Fosfato disodico diidrato; saccarosio; acqua per preparazioni iniettabili.
Seconda categoria
Nella seconda categoria rientrano le domande sull’efficacia e sulla sicurezza della vaccinazione. In particolar modo, molto interessante è il chiarimento sull’insorgere di eventuali malattie: “Questo vaccino non utilizza virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici. Non sono coinvolti virus interi o vivi, perciò il vaccino non può causare malattie. L’mRNA del vaccino come tutti gli mRNA prodotti dalle cellule si degrada naturalmente dopo pochi giorni nella persona che lo riceve”.
Per quanto riguarda le reazioni avverse all’iniezione, invece, sono state di lieve entità e risolte in pochi giorni: “tra queste figuravano dolore e gonfiore nel sito di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e alle articolazioni, brividi e febbre. Arrossamento nel sito di iniezione e nausea si sono verificati in meno di 1 persona su 10. Prurito nel sito di iniezione, dolore agli arti, ingrossamento dei linfonodi, difficoltà ad addormentarsi e sensazione di malessere sono stati effetti non comuni, che hanno interessato meno di 1 persona su 100. Debolezza nei muscoli di un lato del viso (paralisi facciale periferica acuta) si è verificata raramente, in meno di 1 persona su 1000”. Nel 2020 sono state rilevate numerose variazioni del virus, compresa quella inglese, che nelle ultime settimane è comparsa in diversi paesi europei, ma “appare improbabile” che si possa verificare in chi ne viene colpito “un effetto negativo sulla vaccinazione”.
Terza categoria
Nella terza categoria rientrano le FAQ sulle condizioni particolari in cui si trovano determinati soggetti. Innanzitutto è bene chiarire che chi ha contratto il virus, in questa prima fase di vaccinazione, può evitare, ma “potrebbe essere considerata quando si otterranno dati sulla durata della protezione immunitaria”. Le persone affette da allergie gravi devono evitare il vaccino, mentre “i dati sull’uso del vaccino durante la gravidanza sono tuttora molto limitati, tuttavia studi di laboratorio su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi in gravidanza. Il vaccino non è controindicato e non esclude le donne in gravidanza dalla vaccinazione, perché la gravidanza, soprattutto se combinata con altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, potrebbe renderle maggiormente a rischio di COVID-19 grave”.
Bambini sotto i 16 anni e immunodepressi sono esclusi, per ora, dalla vaccinazione. Per alcune categorie è in fase di sperimentazione un farmaco AstraZeneca, che rappresenta l’alternativa al vaccino. Le persone con malattie croniche, diabete, tumori “sono le persone più a rischio di una evoluzione grave in caso di contagio da SARS-CoV-2, proprio a loro, quindi, si darà priorità nell’invito alla vaccinazione”.
Per le persone in cura con una terapia anticoagulante “hanno una generica controindicazione a qualsiasi iniezione, per loro la vaccinazione deve essere valutata caso per caso dal proprio medico per il rischio di emorragie dal sito di iniezione”. Anche chi ha fatto in vaccino influenzale, può ricevere quello Pfizer-BioNTech, poiché non dovrebbero esserci interferenze per la diversità della struttura. L’importante è farlo a qualche settimana di distanza l’uno dall’altro.
Quarta categoria
Nell’ultima categoria vengono spiegate le procedure di vaccinazione. “La vaccinazione sarà effettuata da medici e infermieri dei servizi vaccinali pubblici, persone che da tempo praticano vaccinazioni e sono esperte nelle tecniche di vaccinazione”. Sarà gratuita e non sarà possibile vaccinarsi privatamente. È importante sapere che “anche se l’efficacia del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 è molto alta (oltre il 90%) vi sarà sempre una porzione di vaccinati che non svilupperà la difesa immunitaria, inoltre, ancora non sappiamo in maniera definitiva se la vaccinazione impedisce solo la manifestazione della malattia o anche il trasmettersi dell’infezione. Ecco perché essere vaccinati non conferisce un “certificato di libertà” ma occorre continuare ad adottare comportamenti corretti e misure di contenimento del rischio di infezione”.
Infine, per vaccinarsi è necessario avere un documento di identità valido e la tessera sanitaria. “Può essere utile avere con sé anche l’eventuale documentazione sanitaria che possa aiutare il medico vaccinatore a valutare lo stato fisico”. Per ulteriori domande e chiarimenti, è possibile visitare il sito AIFA.
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FONTE IMMAGINE: https://pixabay.com/it/photos/medico-siringa-vaccinazione-ago-5835701/