Preoccupa la diffusione della variante Delta Plus in India, nuova mutazione del Covid. Tuttavia i virologi invitano alla prudenza e a non creare allarmismi.
Mentre i casi di variante Delta avanzano anche in Italia, in India è stata identificata una nuova variante del Covid, denominata Delta Plus. Tuttavia, non vi è un parere univoco degli scienziati in merito. In molti infatti asseriscono che è troppo presto per dire se questa variante rappresenti una minaccia significativa.
Variante Delta Plus: cosa dice il ministero della Salute indiano
La ‘Bbc‘ online ha riportato le dichiarazioni del ministero della Salute indiano in merito alla diffusione della nuova variante in India. Alcuni studi, riferiscono dal ministero, dimostrano che la Delta plus, nota anche come AY.1, ha una maggiore facilità di diffusione. Inoltre dai dati emerge che la nuova variante si legherebbe anche più facilmente alle cellule polmonari e sarebbe potenzialmente resistente alla terapia con monoclonali.
Cosa sappiamo della nuova variante indiana?
La variante Delta plus è correlata alla già esistente variante Delta, identificata per la prima volta in India.
Il nome completo della variante Delta Plus è B.1.617.2.1, proprio ad indicare lo stretto legame con la variante Delta (B.1.617.2), dalla quale ha avuto origine. A distinguere le due varianti è la mutazione K417N (contenuta nella Delta Plus) sulla proteina Spike del coronavirus pandemico, che è stata trovata anche nelle varianti Beta e Gamma (identificate in origine in Sudafrica e Brasile).
Il ministero della Salute indiano riferisce che la Delta Plus è stata rilevata sul territorio ad aprile; successivamente è stata rinvenuta in circa 40 campioni provenienti da 6 distretti di 3 Stati indiani: Maharashtra, Kerala e Madhya Pradesh. Di questi almeno 16 sono stati registrati nel primo Stato citato, uno dei più colpiti dalla pandemia.
La Bbc riferisce che la Delta plus è stata scoperta anche in altri 9 Paesi: Usa, Regno Unito, Portogallo, Svizzera, Giappone, Polonia, Nepal, Russia e Cina.
Sul database globale Gisaid sono condivisi 166 esempi di Delta plus. Nonostante ciò alcuni virologi indiani invitano a non creare allarmismi e mettono in discussione la classificazione della Sanità locale e anche quella dell’Oms della nuova variante come “variante di preoccupazione” (VOC): “Non ci sono ancora dati per supportare questa classificazione”, ha detto la scienziata Gagandeep Kang. “C’è bisogno di informazioni biologiche e cliniche per considerare se si tratta veramente di una variante di preoccupazione”, ha proseguito.
“Non abbiamo molte ragioni per credere che questa sia più pericolosa della variante Delta originale”, le fa eco Jeremy Kamil, virologo del Louisiana State University Health Sciences Center di Shreveport, che, tuttavia, aggiunge: “E’ giusto tenere d’occhio la variante”.
Al contrario, Anurag Agarwal, direttore del Csir-Institute of Genomics and Integrative Biology, con sede a Delhi, uno dei 28 laboratori indiani coinvolti nel sequenziamento genomico, ha detto che “tutti i lignaggi della variante Delta sono considerati varianti preoccupanti”, per cui non c’è nulla di insolito a etichettare come tale anche la Delta plus.
I vaccini sono efficaci contro la nuova mutazione?
“Potremmo dire che la variante Delta è una versione potenziata della Beta”, ha riferito il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. Queste mutazioni ricorrenti, dice il virologo, potrebbero essere considerate nel rimodulare i vaccini anti-Covid esistenti: “Non possiamo escludere che arrivino nuove varianti e che alcune di queste non possano ’bucare’ il vaccino dal punto di vista virologico, ossia per quanto riguarda infezione e trasmissione, anche se non ancora dal punto di vista clinico, ossia per quanto riguarda la malattia grave e la morte”, ha spiegato Broccolo.
Intanto, in India e nel resto del mondo sono già stati avviati studi scientifici per testare l’efficacia dei vaccini anti-Covid contro questa specifica mutazione. “L’Oms sta monitorando questa variante come parte della variante Delta, come stiamo facendo per altre varianti con mutazioni aggiuntive”, riferiscono dall’Organizzazione mondiale della sanità. “Per il momento, questa variante non sembra essere comune, e rappresenta attualmente solo una piccola frazione delle sequenze Delta. La variante Delta e altre varianti in circolazione evidenziano un rischio più elevato per la salute pubblica in quanto hanno dimostrato di provocare un aumento della trasmissione”, spiegano.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/virus-mutazione-covid-variante-6006330/
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