La variante Omicron frena le feste di Capodanno in piazza e i veglioni. Ecco cosa si potrà fare in base al nuovo decreto varato dal governo.
Il Capodanno 2021 sarà blindato: niente veglioni, feste di piazza e concerti; discoteche e locali da ballo chiusi. E’ quanto stabilito nel nuovo decreto del governo.
La variante Omicron ferma il Capodanno
Con il decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221 il governo stabilisce il divieto di feste in piazza e concerti e la chiusura dei locali da ballo in tutto il Paese nella notte di San Silvestro. Ad anticipare la decisione dell’esecutivo ci avevano pensato già alcuni sindaci cancellando gli eventi in programma per Capodanno.
La scelta si è resa necessaria a causa del record dei contagi, che negli ultimi giorni sono stati il triplo rispetto a 12 mesi fa, dovuto soprattutto all’avanzare della variante Omicron.
Capodanno 2021: cosa si può fare?
La nuova stretta del governo vieta feste in piazza, concerti e veglioni, ma non impedisce di andare a cena al ristorante e di ricevere ospiti in casa. Chi ha fatto il vaccino o è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi e ha il Super Green pass potrà infatti andare al ristorante. Si potranno inoltre ritrovare parenti e amici. Nessuna limitazione è arrivata sul numero degli invitati, ma si raccomanda sempre prudenza per non rischiare focolai domestici.
Tuttavia alcuni sindaci hanno imposto ulteriori restrizioni. A Bologna, ad esempio, per scongiurare festeggiamenti spontanei e assembramenti, il sindaco Matteo Lepore ha impedito l’accesso a Piazza Maggiore dalla sera del 31 alla mattina del primo gennaio, mentre a Bari, Antonio Decaro ha vietato tutti i fuochi d’artificio. A Sassari, invece, non sono ammessi i balli ai cenoni organizzati da pubblici esercizi, attività di ristorazione, circoli ricreativi, e la musica si spegnerà all’una di notte.
Anche i primi cittadini dei piccoli centri hanno optato per un ulteriore stretta. Sul sito del Comune di Palau, in Gallura, si legge che fino al 10 gennaio è vietato organizzare o partecipare a feste private, pranzi o cene all’aperto o al chiuso, “oltre i componenti del nucleo familiare e dei parenti in possesso di certificazione verde”.
Chiusura discoteche, le richieste del settore
La nuova stretta penalizza nuovamente le attività economiche più penalizzate da questi due anni di pandemia e ripropone la questione degli indennizzi.
“Chiediamo un incontro urgente con il governo per sottoporre alla sua attenzione una serie di richieste, che vanno dai ristori immediati (cosa che in passato non è avvenuta) ai tempi certi di riapertura alla rimodulazione delle tasse che hanno strangolato le nostre imprese”, ha dichiarato Gianni Indino, presidente del Silb, il sindacato dei locali da ballo, dell’Emilia-Romagna, chiedendo “rispetto per i nostri lavoratori, le nostre famiglie, le nostre imprese” perché, dice, tante “sono sull’orlo del fallimento”.
Perplessità sulla chiusura delle discoteche è stata espressa anche dal presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che teme “il proliferare, come è stato quest’estate, di feste private incontrollabili. E’ l’unico punto su cui io avevo suggerito di utilizzare il super Green pass e magari anche i tamponi”.
fonte immagine: https://pixabay.com/it/illustrations/omicron-corona-virus-mutazione-6850942/
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