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Venezia allagata: colpa dei cambiamenti climatici

La causa dell’allagamento che ha colpito Venezia in questi giorni è stata attribuita anche ai cambiamenti climatici che stanno colpendo il pianeta

In questi giorni tutto il mondo ha assistito con il fiato sospeso all’incredibile evento climatico che ha costretto la città di Venezia ad essere completamente sommersa di acqua. Un evento che potrebbe riproporsi in futuro con maggiore frequenza ed intensità anche in ragione dei cambiamenti climatici. Scopriamo cos’è effettivamente successo.

Acqua alta a 187 cm a soli 7 cm dal record del novembre 1966

I principali telegiornali televisivi e tutte le testate on-line giornalistiche hanno dato grande risalto a quanto avvenuto alla città di Venezia. Una città in cui negozi, case, alberghi, monumenti e qualsiasi altra struttura ha dovuto fare i conti con un incredibile fenomeno di allagamento che ha praticamente costretto i vari enti locali a ordinare la chiusura per diverse giorni di scuole, teatri, musei e chiese peraltro inducendo i tanti turisti presenti in città ad una vera e propria fuga dalla Laguna.

Mentre gli esperti del Ministero dei Beni Culturali stanno quantificando e valutando i danni provocati ai principali monumenti presenti a Venezia tra cui la Basilica di San Marco, gli esperti in tema di cambiamenti climatici si interrogano sulle cause di questo straordinario evento e soprattutto su come effettivamente il fenomeno del riscaldamento globale potrebbe avere aver inciso e potrebbe incidere in futuro. Il dato certo è che alle ore 23 dello scorso 12 novembre a Venezia l’acqua alta ha raggiunto i 187 cm ossia soltanto 7 cm in meno di quanto accadde nel lontano 4 novembre 1966. Questo ha comportato che circa l’80% del territorio della città di Venezia venisse sommerso dal mare.

Quali sono state le cause dell’acqua alta e qual è il ruolo dei cambiamenti climatici?

Tutti i principali esperti di clima hanno cercato di individuare la causa e soprattutto capire come l’evento si possa ripresentare in futuro. In particolare è stato appurato che quanto accaduto lo scorso 12 novembre sia stato frutto in buona sostanza del vento e della marea.

Secondo quanto evidenziato da Bernardo Gozzi, climatologo del CNR, durante un’intervista rilasciata all’Ansa, questa situazione è scaturita essenzialmente da due fenomeni di grande intensità che si sono combinati. Nello specifico ci sono stati dei forti venti di scirocco con raffiche che hanno raggiunto anche i 100 km orari e la marea astronomica.

Altri esperti del settore, hanno però evidenziato come in un certo qual modo ci sia anche un collegamento al fenomeno del riscaldamento globale e dei conseguenti cambiamenti climatici. Infatti è opinione piuttosto comune che i cambiamenti climatici potrebbero comportare ad una maggiore frequenza e intensità di questo genere di mareggiate e di altri fenomeni, in quanto mediamente il livello del mare, per lo scioglimento dei ghiacci polari, aumenta di circa 2-3 mm l’anno. Insomma la causa scatenante è da addebitare ai forti venti e alla marea astronomica ma certamente i cambiamenti potrebbero rendere questi eventi maggiormente frequenti e con ancora più rilevante intensità.

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