La notizia è, a dir poco, sensazionale: l’Azienda del Farmaco Cinese ha autorizzato la vendita di un farmaco che sembrerebbe in grado di rallentare significativamente la progressione lenta, ma inesorabile, del morbo di Alzheimer nei pazienti che sono affetti da tale patologia in forma lieve o moderata.
Cos’è il morbo di Alzheimer?
Si tratta di una delle forme più comuni di demenza con la quale condivide una sintomatologia inequivocabile; il morbo, infatti, si manifesta attraverso una dolorosa perdita della memoria a breve e lungo termine fino alla cessazione di tutte le abilità intellettive.
La patologia non è conseguenza di un normale processo di invecchiamento benché si abbia un maggior riscontro nei pazienti in età senile; la sua incidenza è a dir poco devastante e le sue implicazioni a livello socio economico e sanitario sono di grandissimo rilievo.
Il morbo di Alzheimer è una lenta progressione verso il buio: gli individui
affetti dalla patologia, infatti, nelle fasi terminali della malattia, non
soltanto hanno perduto coscienza dei propri ricordi e dei propri congiunti, ma
faticano a riconoscere loro stessi inseriti nel contesto temporale che li
accoglie.
La perdita delle abilità manuali ed intellettive li costringe alla non auto
sufficienza.
La patologia, attualmente, è da considerarsi incurabile; per questa ragione la notizia di un nuovo farmaco in grado di agire in maniera efficace sulla sua evoluzione nel tempo appare di eccezionale rilevanza.
Il GV-971
Altrimenti noto come “Sodium Oligomannate”, il GV-971 è la molecola che rappresenta il principio attivo del nuovo farmaco.
Estratta dalle alghe brune, tale molecola, ha evidenziato una fattiva azione normalizzante sulle colonie batteriche presenti nell’intestino umano che, in fase di mutazione aggressiva, si accumulano in due sostanze ((fenilalanina e isoleucina) che sono responsabili dell’infiammazione delle aree cerebrali responsabili del Morbo di Alzheimer.
Il GV-971, dunque, sembrerebbe in grado di ridurre tali processi infiammatori arrestando significativamente il decadimento a livello cognitivo.
Il medicinale, che promette di rivoluzionare le terapie farmacologiche tradizionali nella lotta all’Alzheimer, è frutto di una lunghissima ricerca (ben 22 anni complessivi) e della collaborazione tra la Ocean University of China e Green Valley Pharmaceutical ed ha recentemente concluso il terzo ciclo di sperimentazione.
Sono stati circa 1200 i pazienti sottoposti all’azione del nuovo farmaco per un tempo complessivo di 9 mesi.
I risultati conclusivi sono stati del tutto incoraggianti ed hanno evidenziato, fin dalla quarta settimana di somministrazione, un beneficio evidente a livello delle competenze cognitive che è stato mantenuto anche nel proseguo della terapia ed è stato accompagnato da un progressivo arrestamento del decadimento neurologico complessivo.