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Cellulite, l’importanza dell’appoggio plantare

Il cattivo appoggio plantare può peggiorare la circolazione e quindi favorire l’insorgere di cellulite. Ecco cosa c’è da sapere.

La cellulite è uno degli inestetismi più comuni tra la popolazione mondiale, dovuto ad una cattiva circolazione sanguigna e linfatica. Quest’ultima è strettamente legata alla postura sbagliata e ad un cattivo appoggio plantare, ma questi fattori molto spesso sono sottovalutati. Vediamo dunque insieme che legame esiste tra cellulite e un cattivo appoggio plantare.

Che correlazione c’è tra cellulite e cattivo appoggio plantare?

Quando si parla di cattiva circolazione (ovvero di alterazione del microcircolo linfatico e venoso degli arti inferiori) e di cellulite, si tende ad attribuirne le cause alla cattiva alimentazione e a uno stile di vita sedentario. Quasi nessuno, invece, associa questa problematica al cattivo appoggio plantare.

Il piede è una delle articolazioni meno considerate del nostro corpo, eppure è la sua principale “pompa venosa“. Esso contiene, infatti, una fitta rete di vene e capillari, fondamentali per garantire il buon funzionamento del sistema venoso e linfatico.

La spinta plantare e la contrazione muscolare che si verificano quando camminiamo, permettono ai liquidi di non ristagnare nelle zone esterne del nostro corpo, ovvero caviglie, ginocchia e cosce.

I tacchi alti peggiorano la situazione?

Indossare i tacchi alti, o al contrario una scarpa troppo bassa, ad esempio la classica “ballerina”, non favorisce la flessione plantare del piede necessaria a garantire l’effetto pompa venosa, pertanto causa gonfiore alle gambe.

I tacchi, dunque, possono alterare la nostra circolazione sanguigna. Il piede viene infatti messo in una posizione scomoda e innaturale e la pressione si concentra quasi esclusivamente sulla zona delle dita, causando un ritorno linfatico e venoso scorretto su tutte le gambe. In questo modo si rischia un ristagno infiammatorio a livello cellulare. Di conseguenza, ci ritroviamo polpacci, caviglie e piedi gonfi, soprattutto la sera. Se usati spesso, i tacchi possono anche portare alla formazione di vene varicose, oltre a senso di pesantezza, macchie e capillari fragili.

Allo stesso modo, sono nemiche delle gambe anche le scarpe completamente piatte (ad esempio ciabatte e ballerine), in quanto in questo caso la pressione viene distribuita sul tallone. Essendo prive di rialzamento sulla parte posteriore del piede, questo tipo di calzature non danno sostegno alla camminata, e risultano deleterie anche per la circolazione causando ugualmente ristagni e problemi cellulari.

In generale, tutte le calzature troppo appuntite, strette e non traspiranti possono contribuire alla ritenzione idrica.

La scelta delle calzature giuste è dunque fondamentale per la salute di tutto il corpo. Indossare scarpe adatte evita l’odiato effetto “buccia d’arancia” e aiuta a mantenere una postura corretta, che non porterà problemi alle articolazioni, evitando dunque dolori alla schiena e al collo. Una scarpa giusta permette ai tessuti di essere ossigenati in modo ottimale.

Come garantire una buona circolazione?

Per risolvere il problema, bisogna evitare una vita troppo sedentaria. Muoversi è la parola d’ordine.

Il consiglio degli esperti è quello di fare lunghe passeggiate a piedi nudi su un bel prato, appoggiando bene il tallone e concentrando la spinta al passo tra il 2° e il 3° dito. Meglio ancora se si abita vicino al mare. Passeggiare a piedi nudi sulla sabbia è un vero toccasana perché la morbidezza del suolo garantisce un aiuto alla spinta venosa. L’ ideale sarebbe combinare la passeggiata sulla spiaggia con la camminata all’interno dell’acqua perché si beneficia sia della spinta provocata dalla camminata sia da un massaggio naturale provocato dal movimento dell’acqua, oltre all’osmosi che il sale genera.

Un altro esercizio utile per distendere la volta plantare è quello di afferrare le dita dei piedi con una mano cercando di allungare l’arco plantare e rielasticizzarlo mentre con l’altra lo massaggiamo. Questo esercizio va ripetuto quattro volte in modo bilaterale.

Infine, potete eseguire un esercizio in piedi davanti ad uno specchio, stando sempre attenti alla postura: partite dalla punta del piede (metatarso) e passate sul tallone come se steste dondolando.  Ripetete il tutto almeno cinque volte.

Non dimenticate di seguire un’alimentazione ricca di flavonoidi e povera di sale.

 

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/tacchi-alti-scarpe-donna-ragazza-698602/

 

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