La dieta mima digiuno è un regime alimentare ideato dal professor Valter Longo e sta riscuotendo un grande successo. Vediamo insieme come funziona.
Con l’estate ormai inoltrata si fa sempre più impellente la necessità di superare la prova costume. Per chi non ha voluto curarsene durante i mesi invernali, è possibile tentare di recuperare cercando di perdere gli ultimi chili di troppo con un regime alimentare adeguato.
Tra le ultime novità in campo nutrizionale, la dieta mima digiuno sta riscuotendo curiosità e consenso tra il pubblico grazie ad un approccio rivoluzionario al problema. I principi cardine che rappresentano le fondamenta della dieta, infatti, vanno ben oltre i dettami delle classiche diete a ridottissimo apporto calorico e a quelle che inducono un consumo iperproteico.
La dieta mima digiuno, nata dalla competenza del professor Valter Longo, luminare nel campo della biochimica e della neurobiologia, si pone come obiettivo la rigenerazione delle cellule, che induce una fattiva protezione non soltanto dal sovrappeso, ma anche e soprattutto, da numerose patologie legale al naturale processo di invecchiamento come il morbo di Alzaheimer.
Scopriamo, allora, qualche dettaglio in più sulla dieta mima digiuno che, oltre ad aiutare la perdita di peso, promette di essere un alleato di benessere per tutto l’organismo.
Cosa mangiare e cosa evitare?
Il professor Valter Longo individua nella dieta mima digiuno un viatico necessario per la purificazione del corpo e per la sua rigenerazione profonda.
Per raggiungere tale scopo il regime alimentare individua dei cibi che inducono produzione di insulina ed ormone della crescita, pericolosi nemici da evitare, e si fa fautore di una restrizione calorica calibrata con conseguenti ripercussioni positive a livello muscolare, neurologico e del sistema immunitario.
Il principio cardine che regola la dieta mima digiuno, quindi, è un apporto calorico ridotto, ma controllato e mirato in modo da evitare diete drastiche, che non soltanto non funzionano, ma sono potenzialmente dannose.
Il secondo principio che caratterizza il regime alimentare è la drastica riduzione di cibi proteici (soprattutto proteine animali) responsabili dell’invecchiamento delle cellulare e delle patologie ad esso collegate.
I cibi permessi, quindi, sono in prevalenza verdura, carboidrati complessi e pochi grassi. Bandita completamente, invece, la carne, che può essere sostituita da legumi secchi e dai pesci ricchi di omega 3.
Il consumo di cereali è permesso privilegiando quelli integrali, mentre la frutta, in considerazione della composizione zuccherina, va limitata.
Lo schema base della dieta mima digiuno
Il regime alimentare prevede 5 giorni a ridotto contenuto calorico (il primo giorno è bene assumere 1000 Kcal, mentre gli altri 4 si scende a 750) privilegiando carboidrati e grassi a discapito delle proteine.
E’ consigliabile, inoltre, non cenare dopo le 20 ed evitare l’assunzione di calorie nelle 4 ore che precedono il sonno. Il regime alimentare consente tre pasti al giorno ed uno spuntino.
Il professor Longo, consiglia, infine di ripetere tale schema ogni 3 o 6 mesi, da valutare con un medico.
Per tutti coloro i quali volessero cimentarsi nella dieta mima digiuno, consigliamo di approfondire il tema valutando uno dei numerosi esempi di menù giornalieri presenti in rete e di dedicarvisi con la giusta caparbietà.