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Febbre Dengue, casi anche in Italia: sintomi e cura

Due casi accertati e due sospetti di febbre Dengue si sono registrati nelle ultime ore in Italia. Il virus proveniente da Asia e Africa è arrivato anche nel nostro Paese.

Due casi accertati e due sospetti di febbre Dengue si sono registrati nelle ultime ore in Italia. Il virus proveniente da Asia e Africa è arrivato anche nel nostro Paese.

Dopo l’allarme zecche, è allerta Febbre Dengue in Italia. Il virus, diffuso soprattutto in Oriente e in Africa dove vivono e si riproducono gli insetti che causano la trasmissione della malattia, sarebbe arrivato anche nel nostro Paese. I casi sospetti sono in crescita e le autorità sanitarie hanno avviato tutte le procedure del caso per scongiurare possibili focolai. Vediamo insieme di cosa si tratta e come comportarsi.

Che cos’è la febbre Dengue e che sintomi comporta?

La febbre Dengue è un virus tipico dell’Asia e dell’Africa, dove vive e si riproduce la zanzara Aedes albopticus, ovvero la responsabile della trasmissione della malattia. L’insetto fa infatti da vettore da una persona positiva a una negativa. La malattia, quindi, si trasmette solo attraverso la puntura dell’insetto. Il contagio non avviene da uomo a uomo.

Come riportato sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità, la febbre Dengue è causata da quattro virus molto simili, ovvero Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4.

Il virus permane nel sangue della persona infetta per un periodo di tempo che va dai 2 ai 7 giorni, nel corso del quale la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri.

La malattia solitamente si manifesta con febbre, anche molto elevata, nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara. Inoltre, il paziente infetto manifesta mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. Possono presentarsi poi sanguinamento dal naso o dalle gengive e lividi sulla pelle. Nei bambini spesso i sintomi tipici sono assenti.

Per effettuare una diagnosi più accurata è necessario ricercare il virus o anticorpi specifici attraverso campioni di sangue. Una diagnosi clinica tempestiva e un’attenta gestione clinica da parte di medici e operatori sanitari è fondamentale per la sopravvivenza dei pazienti. Se non diagnosticato e curato in tempo, infatti, questo virus può portare anche alla morte.

Casi in Italia

Il virus Dengue sarebbe arrivato anche in Italia, ma si tratterebbe di casi importati. La zona interessata è la Toscana, nello specifico la provincia di Pisa, dove, secondo quanto riferito dalla testate locali, sono stati registrati due casi di Dengue uno a poche ore di distanza dall’altro. Il primo è stato rilevato un paio di giorni fa a Cascina. Come segnalato dall’Asl Toscana Nord Ovest, l’infezione è stata contratta da un cittadino reduce da un viaggio all’estero, dove è stato punto da una zanzara tigre. Il secondo caso, invece, è stato registrato proprio a Pisa. Per scongiurare la diffusione del virus i sindaci hanno firmato un provvedimento urgente per l’esecuzione delle operazioni di disinfestazione. E’ stata disposta l’effettuazione di interventi larvicidi e di eliminazione dei focolai larvali a carico della pubblica amministrazione in un’area con raggio di duecento metri a partire dal luogo di dimora del soggetto infetto.

Oltre ai due casi registrati in Toscana, vi è un caso sospetto nel bresciano, dove le autorità sanitarie hanno bonificato la zona di via Cipro, e uno nel modenese.

Al momento, come detto, si tratta di casi importati, vale a dire che le persone infette hanno soggiornato all’estero, in Paesi tropicali.

Come trattare il virus?

Non esiste un trattamento specifico per la febbre Dengue. In gran parte dei casi le persone guariscono completamente nel giro di due settimane. Le cure di supporto alla guarigione, come ricorda l’ISS, “consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione”. “In assenza di FED o della sindrome da shock (SSD), la mortalità è nulla (a livello mondiale su circa 50-100 milioni di casi, si registrano circa 20.000 decessi)”, sottolinea l’Istituto superiore della sanità.

fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/zanzara-insetto-puntura-di-zanzara-49141/

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