Una delle intolleranze alimentari più comuni in Italia è quella al lattosio. Le persone che ne soffrono sono dunque soggette, in caso di assunzione di latte e latticini, a reazioni non allergiche che comportano una serie di disturbi intestinali, crampi e gonfiore, ed in qualche caso più grave anche diarrea.
L’intolleranza al lattosio
Il lattosio è lo zucchero che è contenuto in tutti i latticini, e la colpa di questa intolleranza si deve attribuire alla mancanza degli enzimi che sono “deputati” alla digestione del lattosio, oppure alla loro riduzione. Questi enzimi sono di norma presenti nelle cellule intestinali e precisamente nell’ “orletto a spazzola” e vengono chiamati “lattasi”. Il loro compito è quello di provvedere alla scissione del lattosio che è costituito da due zuccheri diversi, il glucosio ed il galattosio.
Mentre il glucosio è importante per il “substrato energetico” del nostro organismo, il galattosio è essenziale soprattutto per quanto riguarda la formazione delle “strutture nervose” dei bambini. Quindi per una buona digestione, il lattosio deve essere scisso nei due zuccheri semplici.
Per quanto riguarda la sua diffusione nel mondo, l’intolleranza al lattosio presenta una maggiore diffusione tra le popolazioni orientali e quelle asiatiche, mentre in Europa ha una minore presa. Quando è presente un deficit di lattasi sia congenito che acquisito nel corso del tempo, la digestione dello zucchero contenuto nel latte non avviene e quindi una assunzione di latte e latticini provoca i fenomeni tipici di questa patologia, come la flatulenza, la nausea, il meteorismo, la diarrea ed anche spossatezza generale. I sintomi di questa intolleranza appaiono molto rapidamente dopo l’assunzione dei prodotti contenenti lo zucchero del latte.
Le varie tipologie di intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio può venire classificata in varie tipologie, primaria, secondaria e transitoria. Nel caso dell’intolleranza primaria l’organismo la produzione delle lattasi non avviene a causa di un difetto genetico, e quindi i sintomi sono presenti già nei bambini piccoli.
Anche se questo deficit non sussiste, il nostro organismo può soffrire dell’intolleranza secondaria, che ha una forma transitoria, ed è causata da una perdita dell’enzima solo temporanea, dovuta a lesioni od infezioni del tratto gastrointestinale. Una causa ulteriore può essere rappresentata da una celiachia non diagnosticata, in quanto la superficie intestinale che assorbe normalmente i nutrienti può presentare un processo degenerativo. Quando esiste il sospetto di una intolleranza al lattosio, è possibile effettuare un esame specifico, detto “test del respiro” o breath test, per mezzo del quale viene valutata la concentrazione di idrogeno all’interno dell’aria “espirata” dopo aver fatto un carico di lattosio.
Potrebbe interessarti anche Sintomi del reflusso gastrico? Ecco alcuni rimedi naturali