Facente parte della famiglia delle Sapindacee, il litchi è un frutto poco calorico e ricco di fibre, che viene prodotto principalmente in India e Cina. Di seguito troverete proprietà e benefici di questo frutto orientale.
Nel 1059 a.C. vi è il primo documento scritto che testimonia la coltivazione del litchi, chiamato anche lizhi, ma per vederlo giungere nella nostra Europa bisognerà attendere il 1782. Da quella data, difatti, sbarca anche in Italia, e più precisamente in Sicilia, dove viene coltivato tutt’oggi. I maggiori produttori a livello globale, però, sono India e Cina.
Vitamina C e B3
Se pensiamo alla vitamina C viene subito in mente un arancia o un limone, ed invece il litchi ne contiene una quantità di gran lunga più elevata. Questo frutto orientale, inoltre, annovera tra le sue proprietà anche la vitamina B3, ottima per dilatare i vasi sanguigni, regolare svariate reazioni ossidative cellulari e prevenire l’alterosclerosi.
Fosforo e potassio
Questo gustoso frutto contiene tra le sue fila anche fosforo, buon alleato per la salute di denti e ossa, e potassio, controllore di pressione osmotica nonché regolatore di acqua nelle cellule. Inoltre il potassio svolge un’azione di fondamentale importanza all’interno dell’organismo, cioè la sintetizzazione delle proteine e la conversione degli zuccheri in glicogeno.
Dolce e salato
Non meno importante è la versatilità che questo frutto assume in cucina, potendo essere utilizzato sia in preparazioni dolci che salate. Con la polpa si possono preparare deliziose confetture, creme o vellutate, ma anche rinfrescanti sorbetti nel periodo estivo. Ottimo l’abbinamento anche nel parterre gastronomico salato con crostacei e molluschi, oppure nelle insalate.
Conservazione e deperibilità
Come molti altri frutti, il litchi tende a deteriorarsi in tempi relativamente brevi. Se conservato a temperatura ambiente, ad esempio, riesce a durare per circa dieci giorni. Al suo consumo bisognerà fare attenzione che nella buccia non siano presenti macchioline e che la polpa al suo interno risulti compatta, perché in entrambi i casi vorrà dire che il frutto sta andando a male. Per acquistare sempre un frutto di qualità meglio scegliere i mesi freddi, principalmente da novembre a gennaio, e poi a primavera inoltrata.
Uva, ciliegia o dattero
Nel corso del tempo il litchi ha assunto diversi nomi, come ad esempio uva, ciliegia o dattero. La somiglianza con un acino d’uva fa intuire il perché della prima denominazione. Per quanto riguarda la ciliegia, invece, è riconducibile al frutto in maturazione avanzata che ne assume un colore simile. Infine, a chiamarlo dattero si pensa furono stati i Cinesi durante le prime coltivazioni, in quanto il seme al suo interno è molto simile a quello del Phoenix dactylifera.
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Fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/litchi-frutti-esotici-tropicale-4371773/