La pesca è uno dei frutti che presenta un maggior contenuto di vitamina C. Scopriamo tutte le proprietà e benefici e quali sono i principali tre tipi di pesche.
La popolazione cinese conosceva le sue proprietà nutritive già 5 mila anni, quando veniva considerato un frutto simbolo di immortalità. Il pesco riesce a sopravvivere sia a temperature superiori a 40 gradi sia a temperature che vanno ben al di sotto dei zero gradi (può sopravvivere fino a -18). In natura esistono tre tipologie di pesche: la nettarina, le percoche e la pesca comune. Quella nettarina presenta una buccia liscia e una consistenza all’interno soda.
Le pesche percoche hanno una polpa ancora più consistente e durano più a lungo rispetto alle altre due varianti. Proprio per questo motivo, le percoche sono anche la tipologia di pesca preferita dall’industria alimentare, dal momento che si prestano per essere vendute applicando una data di scadenza posticipata nel tempo. Infine, le pesche comuni hanno al loro interno una polpa bianca o di colore giallo, con una pelle molto sottile.
Pesca: le proprietà benefiche del frutto ricco di vitamina C
Di solito, la pesca è un frutto che si mangia durante tutto l’anno ma in particolare nei mesi estivi, per via delle sue proprietà rinfrescanti e dissetanti. Infatti, è composta per il 90 per cento da acqua. Non solo, perché la si può usare anche per contrastare la stitichezza, la cellulite e i calcoli renali. In più, la pesca figura quasi sempre nei regimi dietetici seguiti dalle persone che vogliono perdere peso, per via del suo basso potere calorico.
Bisogna poi menzionare l’elevata presenza di potassio, che favorisce non soltanto quelle che sono le corrette funzionalità del sistema nervoso ma agevola anche il regolare battito cardiaco. Un altro elemento importante presente nella pesca è lo iodio: la sua presenza fa sì che la pesca sia un frutto consigliato per chi soffre di ipotiroidismo. Oltre alla vitamina C, infine, la pesca include anche il beta carotene, precursore della vitamina A.
Alcune curiosità sulla pesca
La letteratura scientifica riporta di persone che sono allergiche alla peluria della buccia della pesca: di conseguenza, non potendola mangiare, non possono beneficiare delle sue proprietà. Un’altra curiosità arriva direttamente da una recente ricerca scientifica, attraverso cui è stato dimostrato come la pesca a polpa bianca sia un alimento molto utile per contrastare l’insorgere della cefalea. Infine, più che una curiosità un consiglio: meglio mangiare la pesca lontano dai pasti per evitare gonfiore allo stomaco e fermentazioni.