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Reflusso nei neonati: cause, sintomi e rimedi

Il reflusso nei neonati è un fenomeno comune, che colpisce i piccoli fino al primo anno d’età. Ecco quali sono le cause principali, i sintomi e i rimedi.

Il reflusso nei neonati è un fenomeno abbastanza comune, che colpisce i piccoli fino al primo anno d’età. Ecco quali sono le cause principali, i sintomi e i rimedi per evitarlo.

Il neonato, proprio a causa della sua immaturità, soffre di reflusso e sia mamme che papà sanno bene che basta davvero poco per far rigurgitare il latte della poppata, come un piccolissimo movimento errato. In genere, questa situazione ancorché naturale e del tutto fisiologica è transitoria, per questo già dopo il primo anno di età, tende a scomparire o comunque ne vengono attenuati gli effetti.

Se così non fosse, il pediatra, in maniera veloce, può capire quale sia l’entità del disturbo ed il tipo di reflusso di cui il piccolo soffre, consigliando a questo punto la terapia migliore per eliminare i sintomi.

Il reflusso nei neonati: i sintomi

Il bambino non presenta ancora una formazione perfetta dell’esofago, questo è il motivo principale dei rigurgiti acidi, composti da latte, saliva e succhi gastrici. Già compiuti i 24 mesi dovrebbe essere completamente sparito, ma può darsi che perduri anche se in forma lieve fino ai 4 anni.

Nella maggior parte dei casi si tratta di reflusso fisiologico, non legato ad alcuna patologia, che non presenta nemmeno dei conati. In pochi casi, invece, il reflusso nei neonati è patologico e si presenta anche fino a 15 volte al giorno, seppur i bambini aumentano di peso e crescono normalmente. Seppur in casi molto rari, ci possono essere delle problematiche legate ad un infiammazione, che può colpire i piccoli all’esofago e provocare problemi di più grave entità.

Reflusso nei neonati: i rimedi

Qualora il piccolo dovesse soffrire di reflusso, non bisogna intervenire con una cura composta da inibitori della pompa o medicine consigliate agli adulti, ma al contrario, è possibile intervenire con rimedi molto più semplici, che non intaccano affatto la vita quotidiana del bambino. Si tratta, appunto, di piccoli gesti che riescono col tempo a fare la differenza.

In primis, se il piccolo allatta al seno, tra una poppata e l’altra è bene lasciargli un po’ di tempo così che possa digerire con calma. Altrimenti, in caso di latte artificiale, il pediatra, informato del problema, può tranquillamente cambiare il tipo di latte prescrivendone uno un po’ più denso, così da facilitarne la digestione.

Dopo che il piccolo ha mangiato, è bene lasciarlo in posizione eretta per fargli fare il ruttino e dopo sdraiarlo sulla culla o all’interno della sacca, così che rimanga con il corpo un po’ più alto. Il bambino deve sentirsi sempre stretto quindi, è preferibile coprirlo con una copertina leggera che lo tenga al caldo sopra la tutina. Qualora questi rimedi non funzionino, ci sono centri specializzati nel reflusso gastroesofageo neonatale.

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