Categorie
salute&benessere

Sindrome di Kawasaki: c’è davvero un legame con il covid-19?

Recentemente si sono registrati dei casi della sindrome di Kawasaki, una sindrome pediatrica molto rara. Ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi da notare

In Italia ed in altri Paesi europei tra i quali l’Inghilterra, e anche negli Stati Uniti, si sono registrati recentemente dei casi della sindrome di Kawasaki, una sindrome pediatrica molto rara. Ecco di cosa si tratta.

Nella maggior parte dei casi questi bambini, hanno gli anticorpi del Covid 19 e i medici stanno pensando che tra le due patologie possa esistere una correlazione, anche se non ci sono certezze. Il numero dei casi registrati, pur rimanendo basso, è superiore a quello degli anni precedenti e questo causa preoccupazione negli ambienti medici.

L’articolo pubblicato su Lancet

La rivista scientifica Lancet ha pubblicato uno studio nel quale si vede come nella provincia di Bergamo, una delle più colpite dal coronavirus, nei 60 giorni compresi tra il 15 febbraio ed il 15 di aprile sono stati registrati 10 casi, un aumento consistente visto che nei 5 anni precedenti erano stati in totale 19. Da questo si presume che possa esistere un legame tra le due patologie, ma gli autori dell’articolo, che appartengono alla struttura ospedaliera bergamasca Papa Giovanni XXIII, hanno sottolineato che si tratta in questo momento soltanto di ipotesi.

L’obiettivo è quello di richiamare l’attenzione di tutti su una malattia rara e non quello di allarmare senza motivo la popolazione. In molti casi infatti questa patologia non viene riconosciuta per cui si cerca di parlarne in modo che sia i medici che i pazienti possono rilevarla in anticipo.

Come si manifesta la sindrome di Kawasaki

La sindrome di Kawasaki colpisce i bambini piccoli, di età fino a 5 anni, ma in alcuni casi si può registrare anche fino ai 10 anni di età e colpisce i vasi sanguigni medi e piccoli con delle infiammazioni. I sintomi che la caratterizzano sono la febbre, presenza di edemi sugli arti inferiori e superiori, rash cutaneo, e labbra screpolate.

Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature, basato su dati epidemiologici, ipotizza che sia dovuta a delle infezioni, ma gli agenti infettivi non sono ancora noti. Una malattia che porta a disturbi cardiaci e complicazioni che potrebbero risultare anche fatali. La sindrome di Kawasaki viene trattata mediante con delle iniezioni endovena di aspirina e immunoglobuline che riducono i rischi di complicazioni.

I sintomi dei 10 bambini di Bergamo

I 10 bambini colpiti in provincia di Bergamo hanno una età media di 7 anni e mezzo, che risulta molto più alta di quella che si riscontra normalmente, ovvero all’età di 3 anni, e 6 di questi bambini hanno manifestato sintomi più gravi, comprese delle complicazioni cardiache. Per 8 di questi bambini era avvenuto anche lo “sviluppo” degli anticorpi per il Covid 19 e questo conferma che prima di contrarre la sindrome di Kawasaki erano stati colpiti anche dal coronavirus. Il numero dei casi, anche se ne sono presenti altri sia negli Stati Uniti che in Inghilterra, resta sempre troppo ridotto per poter certificare un collegamento certo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version