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Verruche: come riconoscerle, prevenirle e trattarle

Le verruche sono un disturbo molto comune e piuttosto frequente tra i bambini e gli adolescenti. Ecco come riconoscerle, prevenirle e trattarle.

Le verruche sono un disturbo molto comune e piuttosto frequente tra i bambini e gli adolescenti. Ecco come riconoscerle, prevenirle e trattarle.

Le verruche sono delle piccole escrescenze cutanee causate da virus della famiglia del papillomavirus umano (HPV). Generalmente presentano una forma semisferica e un colore variabile che va dal rosa al giallo, fino al marroncino o grigiastro e si manifestano sulle mani, sulle dita, nel contorno delle unghie, ma soprattutto sotto la pianta del piede. Possono comparire anche in altre parti del corpo come tronco, arti ed estremità cefalica, ma molto più raramente.

Ne esistono diversi tipi, vediamo quali.

Verruche: quanti tipi ne esistono e come riconoscerle?

Le verruche sono piuttosto frequenti e molto contagiose. Si manifestano maggiormente nei bambini in età scolare, con un picco durante l’adolescenza (10-15 anni). Secondo una stima 1 bambino e 1 adolescente su 3 ha le verruche. Esse si manifestano meno frequentemente negli adulti (dal 3 al 5%), probabilmente perchè il sistema immunitario nel tempo diventa più capace di prevenire il loro sviluppo.

Le persone che hanno più probabilità di sviluppare le verruche, oltre a bambini e adolescenti, sono quelle con un sistema immunitario indebolito.

Esistono vari tipi di verruche. A seconda del tipo si localizzano in diverse aree del corpo.

La forma più diffusa (70%) sono le verruche comuni o volgari, conosciute anche come porri. Esse hanno le seguenti caratteristiche: forma tondeggiante, grandezza variabile (da pochi millimetri fino a 1 cm di diametro) e una superficie irregolare e lievemente rialzata. Solitamente hanno un colore grigio-marroncino, ma a volte presentano aree puntiformi di colore nero, dovute alla trombosi dei piccoli capillari.

In genere compaiono sul dorso delle mani e delle dita, sulle gambe e sotto la pianta dei piedi (in questo caso prendono il nome di verruche plantari). Più raramente si manifestano sul palmo delle mani, sui gomiti e sulle ginocchia.

Tra le forme più diffuse ci sono anche le verruche plantari profonde, le quali presentano una superficie ruvida, spessa e squamosa e un colore giallastro. Si localizzano sulla pianta dei piedi o sui talloni (per questo sono più piatte rispetto agli altri tipi di verruche), ma si possono estendere anche agli spazi tra le dita dei piedi e alle caviglie.

Si tratta di verruche piuttosto fastidiose e dolorose, per via della pressione che si esercita sulla pianta dei piedi quando si sta in piedi o si cammina.

Altro tipo di verruche sono quelle piane o verruche giovanili. Generalmente piccole e numerose, esse presentano una superficie piatta e liscia e hanno un colore che va dal rosa, al giallo fino al marroncino. Talvolta si manifestano a grappoli. Di solito compaiono sul volto o sul dorso delle mani, ma potrebbero comparire anche su braccia e ginocchia. Inoltre, possono localizzarsi su cicatrici o lesioni da grattamento. Tuttavia, questo tipo di verruche sono asintomatiche e possono essere difficili da riconoscere.

Sono conosciute anche come verruche giovanili in quanto sono più frequenti nei giovani.

Abbiamo detto in precedenza che una delle aree del corpo in cui tendono a svilupparsi le verruche è quella periungueale. Le verruche periungueali si manifestano dunque attorno all’unghia, ma possono svilupparsi anche tra l’unghia e il letto ungueale, dando origine alle verruche subungueali. Queste verruche hanno un aspetto simile a un cavolfiore e appaiono come pelle ispessita intorno alle unghie.

Generalmente interessano soggetti affetti da onicofagia o coloro che per lavoro sono costantemente a contatto con l’acqua come i lavapiatti o i baristi.

Esistono poi le verruche filiformi, dette così perché caratterizzate da una forma allungata e da un colore uguale a quello della pelle. Esse compaiono sulle palpebre, sul naso, sulle labbra e talvolta sul collo.

Quelle a mosaico, invece, si presentano in gruppo. Sono delle piccole croste di colore biancastro che somigliano ai tasselli di un mosaico. Crescono rapidamente e tendono a recidivare. In genere compaiono sulle dita dei piedi, ma possono diffondersi anche alla pianta dei piedi.

Tra i tipi di verruche, anche quelle ano-genitali o condilomi. Come si intuisce dal nome, esse compaiono a livello degli organi riproduttivi e possono localizzarsi all’interno della vagina e/o dell’ano, nell’area pubica e tra le cosce. Possono avere una superficie liscia-vellutata o presentarsi come escrescenze ruvide.

Si trasmettono tramite rapporti sessuali, pertanto rientrano tra le malattie sessualmente trasmissibili.

Infine, ci sono le verruche seborroiche o cheratosi seborroiche, più frequenti nelle persone anziane. Non sono di origine virale come gli altri tipi verruche, ma dipendono da una crescita sbagliata della cute.

Le cause e i fattori di rischio

Come anticipato, le verruche sono causate da virus della famiglia del papillomavirus umano (HPV), i quali comportano la crescita eccessiva e rapida della cheratina, una proteina dura sullo strato superiore della pelle. Sono diversi i ceppi di HPV che causano i vari tipi di verruche. Il contagio può avvenire per contatto diretto con le verruche proprie o altrui, oppure per contatto indiretto con oggetti contaminati, di solito asciugamani o scarpe. L’uso promiscuo di asciugamani, accappatoi, calzature e oggetti per la cura delle unghie è infatti il fattore primario di trasmissione, così come indossare calze o scarpe bagnate. Tra i principali fattori di rischio anche la frequentazione di ambienti pubblici, soprattutto palestre, piscine e saune (luoghi caldo-umidi in cui si tende a camminare scalzi).

Tuttavia, anche la presenza di lesioni cutanee può favorire la comparsa delle verruche, in quanto facilitano l’ingresso dei virus. Tra i fattori di rischio sono poi inclusi l’indebolimento delle difese immunitarie a causa di stress o patologie debilitanti, e la scarsa igiene cutanea.

Anche indossare calzature e/o calze inadeguate, realizzate con materiali sintetici e non traspiranti, rientra tra le causa della comparsa delle verruche, così come l’eccessiva esposizione alla luce solare sia naturale che artificiale (le lampade abbronzanti).

Da non escludere, infine, i fattori genetici. Esistono infatti persone maggiormente predisposte di altre a sviluppare le verruche, in quanto il sistema immunitario di ogni persona risponde in modo diverso al virus.

Come trattare e prevenire le verruche

Solitamente le verruche tendono a scomparire da sole senza bisogno di trattamento.

A seconda della posizione e del numero di verruche, esse possono scomparire in poche settimane o possono volerci anni (1-5 anni).

Nei bambini scompaiono più velocemente, massimo nel giro di 1-2 anni.

Nel caso in cui ci mettano più tempo ad andare via o destino particolare preoccupazione, è sempre meglio rivolgersi al medico, anche per impedirne la diffusione in altre aree del corpo, visto che, essendo di origine virale, sono molto contagiose.

Le verruche hanno tuttavia un alto rischio di recidiva. Per questo, nel caso, le terapie non devono essere invasive, per non lasciare cicatrici.

Il trattamento varia in base al tipo di verruca, alla sua posizione, alla profondità, al fastidio o dolore, al numero e all’estensione dell’area cutanea colpita. Esistono trattamenti semplici ed indolori che prevedono l’applicazione di soluzioni o creme cheratolitiche a base di acido salicilico, acido lattico, acido tricloroacetico ed urea in varie percentuali, e trattamenti distruttivi, più dolorosi, come la crioterapia con azoto liquido. Questa tecnica neutralizza le verruche sfruttando l’attività congelante dell’azoto liquido: esso viene spruzzato direttamente sulla verruca o applicato attraverso un piccolo tampone. L’operazione deve essere ripetuta ogni 15-20 giorni, finchè la verruca non scompare del tutto.

Altre tecniche dolorose sono il raschiamento, l’escissione, la diatermocoagulazione (effettuata tramite corrente elettrica a impulsi e ad alta frequenza; in sostanza vengono tagliati e cicatrizzati gli strati superficiali della cute), la laser terapia (brucia i piccoli vasi sanguigni, per far sì che il tessuto della verruca muoia e cada).  Solo in casi estremi, poi, si ricorre all’asportazione delle verruche mediante elettrocoagulazione.

Tuttavia, queste tecniche, sebbene efficaci, oltre ad essere dolorose possono lasciare cicatrici permanenti e scolorire la pelle nell’area trattata. Inoltre, comportano un’elevata possibilità di recidive. Per questo sono preferibili altri trattamenti.

Se le verruche non vanno via con i semplici trattamenti, si può far ricorso all’immunoterapia, per aiutare il sistema immunitario a combattere il virus. Questa tecnica innovativa, utilizzata soprattutto per trattare le verruche ano-genitali, favorisce la guarigione spontanea della verruca e diminuisce la probabilità di recidive. Utilizza l’imiquimod, sostanza per uso topico che provoca una lieve reazione allergica.

Per prevenire l’insorgenza delle verruche bisogna evitare il contatto diretto con le verruche altrui o con le proprie (autoinoculazione); curare con attenzione l’igiene della pelle, idratandola bene e disinfettando accuratamente le ferite in caso di lesioni cutanee, per scongiurare l’ingresso dei virus; evitare di condividere oggetti che possono diffondere il contagio, quali asciugamani, accappatoi, scarpe, ciabatte e strumenti per la cura delle unghie; mantenere i piedi asciutti e cambiare spesso le calze.

Anche evitare di mangiarsi le unghie riduce la diffusione del virus responsabile delle verruche.

In particolare, per prevenire le verruche plantari bisogna sempre usare ciabatte o infradito (personali chiaramente) quando si è in piscina e in palestra o si usano le docce degli impianti sportivi o di altri luoghi comuni.

Infine, per ridurre la trasmissione delle verruche genitali attraverso i rapporti sessuali, bisogna ricordarsi di usare sempre il preservativo.

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fonte immagine: https://pixabay.com/it/photos/acqua-piede-estate-a-piedi-scalzi-4256050/

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